Scuola, torni lo studio della geografia

La lettera. Risponde il condirettore del Resto del Carlino, Beppe Boni

Bologna, 18 aprile 2019 - In un articolo sulle ‘olimpiadi della geografia’, si faceva notare l’impreparazione degli studenti. Basta seguire la trasmissione di quiz ‘l’Eredità’ su Rai1 per accorgersi che concorrenti laureati e laureandi non sanno rispondere alle più banali domande. E forse perché a scuola anche gli attuali docenti (specie quelli del ‘sei politico’) ne sono totalmente ignari? Ma anche la storia non è messa bene...

Mario Mazza, Bondeno (Ferrara)

risponde il condirettore de il resto del Carlino, Beppe Boni

Anche per un concorso in televisione bisogna studiare. Nessun dubbio, prendere parte ad una competizione esige impegno e preparazione. La geografia a scuola merita un discorso a parte. Gli studenti la conoscono poco semplicemente perché è una materia ingiustamente maltrattata dalle scelte ministeriali.

La geografia negli ultimi anni, infatti, è diventata la Cenerentola delle materie scolastiche. Riforma dopo riforma, il ministero dell’Istruzione ha drasticamente ridotto le ore dedicate al suo insegnamento.Così se parli a certi studenti della battaglia sul Piave pensano che si tratti di uno scontro a fuoco su qualche picco di montagna. Ovviamente è una battuta. Il taglio delle ore di geografia ha colpito in modo trasversale licei scientifici e classici, istituti tecnici e professionali. Fra l’altro, in questi ultimi venivano trattati gli aspetti più specifici come quello turistico ed economico. La speranza, come sempre, è l’ultima a morire e se un giorno la geografia tornasse nei programmi di studio sarebbe un vantaggio per gli studenti.

beppe.boni@ilcarlino.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro