Monterenzio celtica 2019, le date e il programma dei Fuochi di Taranis

Due fine settimana a ingresso gratuito per riscoprire il passato tra lanci di scuri e menu (e birre) a tema

La rievocazione celtica è curata nei minimi particolari

La rievocazione celtica è curata nei minimi particolari

Bologna, 25 giugno 2019 - Natura, archeologia, rievocazioni storiche, musica e cibo. Saranno questi i pilastri fondanti della quindicesima edizione dei ‘Fuochi di Taranis’, la festa celtica per eccellenza, organizzata dall’associazione Cà di Brenno, che si svolgerà, il 28, il 29 e il 30 giugno e il fine settimana del 5, 6 e 7 luglio, a Monterenzio. Il festival, come ogni anno gratuito, vuole dare valore alla Valle dell’Idice e, in particolare, al sito archeologico di Monte Bibele, sito verso cui saranno organizzate navette che partiranno direttamente dalla festa celtica. Questa edizione, come sempre patrocinata dalla Regione e dalla Città Metropolitana, sarà dedicata alla figura dei rievocatori, che, con impegno e dedizione, rappresentano, con le loro attività, il miglior veicolo per rappresentare l’amore nei confronti della storia di questi territori.

Si parte venerdí 28, alle 18 alle 23.30, si prosegue sabato 29 dalle 15 alle 24 e domenica 30 dalle 10 alle 24 (gli orari di venerdí e sabato rimangono gli stessi per il weekend seguente, mentre domenica 7 luglio si parte alle 7 con la partenza della seconda edizione della Celtic Trail e si chiude alle 24). Questa full immersion storica prevede tante iniziative: dall'accensione dei fuochi sacri (momento di grande suggestione) dal lancio della scure alle visite guidate (a pagamento) al Museo civico Archeologico Fantini e all’area archeologico naturalistica di Monte Bibele, dai laboratori per bambini al ‘gazebo dell’arpa’. Ci sarà anche tanta musica in perfetta sintonia con il festival, con ospiti quali i ‘Jumboreel’ e gli ‘Etilisti Noti’, e altrettanto cibo: zuppa di farro e legumi, stufato di cipolla alla nordica, orzo alla Cernunnus, graticolata di carne e chi più ne ha più ne metta.

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“Siamo fieri di essere arrivati alla quindicesima edizione e di festeggiarli dedicando la festa ai rievocatori – commenta Paolo Vivaldi, presidente della Cà di Brenno – si tratta di un movimento crescente in tutta la regione ed è importante che ci si concentri sempre più alla divulgazione dei nostri beni”. Le sue parole vengono sottolineate da Giannantonio Braghiroli, vicepresidente dell’Aerrs (associazione Emilia Romagna rievocazioni storiche), e da Giuseppe De Biasi, Capo di Gabinetto della Città Metropolitana, che aggiunge: “il sostegno e il coinvolgimento per questa ricorrente manifestazione testimonia il grande legame e interesse tra presente e passato, questo festival insegna qualcosa ogni anno, testimonia l’integrazione di culture avvenuta in questi territori e quanto, ancora oggi, sia importante conoscere gli eventi”.

Infine anche Annachiara Penzo, archeologa curatrice del museo Fantini e dell’area archeologico naturalistica di Monte Bibele, ha spiegato l’importanza di questo genere di eventi: “Abbiamo la fortuna di possedere tanti reperti importanti e di avere un sito archeologico volumetrico, a Monte Bibele, come ce ne sono pochi in Italia, ed è giusto che ci sia coscienza di che importanza ha avuto la cultura celtica per noi e di quanto ha influito su di noi e il nostro vivere, oltre che sulla nostra storia”.Anche quest’anno, d’accordo con il Ministero della Giustizia, tra i volontari ci saranno alcuni detenuti inseriti in un percorso di riavvicinamento alla vita sociale. Dulcis in fundo, poi, l’edizione 2019 sarà plastic free e tutte le stoviglie saranno compostabili.  

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