CLAUDIO CUMANI
Cronaca

A passeggio sulle tracce di Roberto Roversi

Questa mattina nelle vie del centro: tappe con Bergonzoni davanti al Galvani ed Emidio Clementi in Piazza Re Enzo

"Adesso i pullman si ammassano in piazza scaricando viandanti frastornati che perlustrano rapidi in attesa di poter sciamare per mangiare". Storia dei nostri giorni? No, testo datato 1987 di Roberto Roversi sulla nascitura vocazione turistica di Bologna. Sarà curioso ascoltare stamattina le parole, ora amare e ora orgogliose, che l’indimenticato poeta civile ha dedicato alla sua città ‘drammatica e affatto folcloristica e periferica’. Sarà importante perché lui, intellettuale coraggioso capace di porsi fuori dall’industria culturale del suo tempo, sosteneva che la parola è un pugnale. E che quindi va usata con cura. L’occasione arriva dalla passeggiata nei ‘suoi’ luoghi in programma oggi dalle 10 alle 12.

È la seconda edizione di un’iniziativa battezzata Con gli occhi di Roversi che l’anno passato ha raccolto oltre cento persone e che a ogni tappa prevede una breve introduzione sul luogo e un intervento artistico. Dunque, una camminata nei posti più cari all’intellettuale segnata da alcune letture di artisti, amici e operatori culturali, un momento di condivisione collettiva aperto a tutti. "L’idea – spiega il nipote ed editore Antonio Bagnoli – è di tenere viva la sua memoria con una serie di iniziative, dopo le celebrazioni per il centenario della nascita di due anni fa. Martedì, ad esempio, alla libreria Nanni verrà presentato il libro d’arte in 12 copie di Raffaello Margheri Una pestilenza che contiene un testo inedito di mio zio".

La passeggiata (si può partecipare senza alcuna prenotazione) comincia dal liceo Galvani che Roversi frequentò al tempo di Pier Paolo Pasolini (il rapporto fra i due è stato testimoniato da una bella mostra qualche anno fa intitolata Da poeta a poeta e ospitata all’Archiginnasio): sarà di Alessandro Bergonzoni la prima lettura. Poi il programma dell’evento (promosso da Edizioni Pendragon e Officina Roversi) prevede una tappa in via de’ Poeti, dove la leggendaria libreria Palmaverde ebbe la sua ultima sede prima della chiusura nel 2006, e una sosta in piazza Galvani, l’agorà delle librerie: l’illustre Zanichelli e la storica Cappelli scomparsa quasi vent’anni fa. Nel primo caso interverrà Mino Petazzini, nel secondo Marinella Manicardi. Ci si sposta poi in piazza Re Enzo che, come dirà Emidio Clementi, unisce via Rizzoli e via Cefalonia (prima e seconda sede della Palmaverde) con via degli Artieri dove abitava il poeta da ragazzo.

E ancora il museo della musica di Strada Maggiore (qui è previsto un originale concerto di Roberta Giallo accompagnata da Francesco Guarino) e le Edizioni Pendragon di via Borgonuovo, dove interverranno i nipoti Antonio Bagnoli e Caterina Roversi. In quegli uffici il pubblico troverà esposti, come in una sorta di installazione, i documenti e i materiali originali del critico nel tentativo di ricreare il clima caotico e affettuoso del suo studio. Romanziere, saggista, drammaturgo, paroliere, poeta. Ma soprattutto uomo del Novecento. Quanti ruoli ha ricoperto questa figura solo apparentemente appartata?

Dice Bagnoli: "Credo sia importante continuare a riflettere sul suo lavoro e a ragionare attorno all’etica della comunità che aveva fatto sua".