Addio a Francesco Campana, una vita con Wanna Marchi

Sui social l’ultimo messaggio della moglie al marito: "Amore mio, mi hai regalato 35 anni di spensieratezza e allegria. Resterai sempre con me"

La foto pubblicata ieri sui social da Wanna Marchi per ricordare Francesco Campana

La foto pubblicata ieri sui social da Wanna Marchi per ricordare Francesco Campana

"Amore mio, mi hai regalato 35 anni di amore, spensieratezza e allegria ma tutto questo continuerà a esistere nel mio cuore fino al giorno in cui ci ritroveremo". È questo l’inizio del post pubblicato ieri sui social da Wanna Marchi per annunciare la morte del marito Francesco Campana. Storia di un lungo amore e di un colpo di fulmine.

"Francesco è un uomo meraviglioso – raccontava alcuni anni fa la Marchi sulle pagine dei rotocalchi patinati ed in tv –. Io mi sono follemente innamorata di lui. Ci siamo conosciuti un giovedì sera, il martedì seguente già convivevamo".

La seconda freccia scagliata da Cupido in direzione della popolare televenditrice nata nel 1942 a Castel Guelfo. Già perché la Marchi, nel 1961 e appena 18enne, era convolata a nozze con Raimondo Nobile, padre dei figli Maurizio e Stefania. Un’unione naufragata alla fine degli anni ’60. Così, per rivivere la gioia di indossare la fede nuziale, la Marchi aveva atteso ben 29 anni. Fino al 21 aprile 2017, giorno del matrimonio con Campana. Una celebrazione che, nei pensieri della coppia di sposini, aveva incrociato da vicino il territorio circondariale. L’idea, infatti, era quella di pronunciare il sì eterno a Dozza, dove la Marchi aveva abitato per quattro anni. Qualche contatto con l’amministrazione dell’antico borgo medievale, per poi virare altrove. Un amore più forte perfino delle tante traversie giudiziarie, sfociate in pesanti condanne (9 anni) e con il relativo carcere, che hanno travolto la regina delle televendite e la figlia Stefania Nobile per le note televendite-truffe in tv ai danni di tante vittime spogliate dei loro averi. Problemi che avevano finito per toccare anche l’imprenditore Campana, condannato a tre anni di reclusione coperti dall’indulto.

"Due mesi nel carcere di San Vittore e altri nove agli arresti domiciliari per Francesco. La sua colpa? Amare Wanna Marchi – raccontava la stessa Marchi in una intervista –. Mi ha salvato l’amore. Soprattutto quello del mio compagno".

E torna d’attualità il circondario imolese. Campana, infatti, ha vissuto con Wanna anche a Castel del Rio. Nella località di Osta, nei boschi sopra l’abitato del ponte gobbo. Una bella villa da cui, nel marzo del 2009, la Marchi fu prelevata per essere accompagnata in cella. Scontata la pena, erano sempre più rade le apparizioni della televenditrice in paese, da tempo residente a Milano. Campana, invece, era solito fare una sosta di tanto in tanto in chiesa per qualche minuto di raccoglimento in preghiera. Ma sono istantanee sbiadite raccolte nella memoria di qualche alidosiano. In vallata, negli ultimi tempi, dei due non si sapeva quasi più nulla.

"Grazie amore mio – conclude il post della Marchi –. Fai buon viaggio".

 

 

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