Addio al maestro Nonfarmale Salvò la statua del Nettuno

Nel laboratorio di San Lazzaro ha ridato vita a grandi capolavori. Collaborò alle mostre cittadine. di Reni, Guercino e Carracci

Ottorino Nonfarmale, scomparso ieri, è stato uno dei grandi maestri del restauro. Un ‘artigiano’ dalle mani d’oro, nel cui laboratorio di San Lazzaro ha ridato vita e splendore a infiniti capolavori della storia dell’arte. Conosciutissimo fra gli addetti ai lavori, il nome di Nonfarmale si impose però al grande pubblico grazie al colossale restauro della Fontana del Nettuno, fra il 1988 e il 1990.

Nonfarmale – che si occupò delle parti marmoree di Tommaso Laureti – guidò l’équipe di restauratori in coppia con un altro maestro, Giovanni Morigi, che si dedicò ai bronzi del Giambologna. La statua di Nettuno venne smontata dal piedistallo e trasportata nel cortile di Palazzo d’Accursio. Monumento all’interno di un altro monumento: la casa di legno realizzata dallo scultore Mario Ceroli.

Amico di una vita di Andrea Emiliani, con il critico aveva impostato un centro studi sulla pietra. E aveva collaborato alla realizzazione delle più grandi mostre cittadine della seconda metà del Novecento.

"Quello di cui vado più fiero – disse Nonfarmale in un’intervista al Carlino – è aver collaborato al ritorno della grande cultura emiliana. Mostre come quelle di Reni, Guercino o Carracci restano pietre miliari".

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