NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Aggressione Gruppo Trans a Bologna, insulti e spintoni fuori dalla sede

In via dell’Unione. Il racconto di Christian Cristalli, presidente dell’associazione: "Ci hanno detto di tutto e lanciato del cibo addosso"

Christian Cristalli, presidente del Gruppo Trans Aps

Bologna, 12 ottobre 2021 - "Ci hanno insultato, gridandoci froci, finocchi e tutto il repertorio tristemente solito. Questo, mentre ci lanciavano contro la roba da mangiare che avevano in mano. Un hamburger mi è arrivato sulla faccia". Le parole di Christian Cristalli, presidente del Gruppo Trans Aps, riassumono la brutta aggressione subita sabato notte, mentre assieme ad altre tre attiviste stava uscendo dalla sede in via dell’Unione, in zona universitaria.

Un frame del video dell'aggressione di sabato
Un frame del video dell'aggressione di sabato

L’episodio è avvenuto intorno all’1,30 e una parte di quanto accaduto è stata anche ripresa e postata su Instagram da Cristalli. Una storia che ha suscitato da un lato forte indignazione per la violenza dell’attacco, dall’altro grande solidarietà nei confronti del Gruppo Trans. "Noi avevamo appena terminato la riunione, stavamo chiudendo la sede – spiega Cristalli –. Fuori, in strada, c’erano un gruppo di ragazzi che urlavano e facevano confusione. Così, per evitare che disturbassero i vicini, ho chiesto loro, in maniera garbata, se potevano abbassare un po’ la voce. Appena hanno capito chi eravamo, hanno iniziato a riempirci di insulti, urlandoci contro e lanciandoci addosso quello che avevano a disposizione, nello specifico patatine e hamburgher".

A quel punto, Cristalli ha preso il cellulare: "L’ho fatto perché avevo paura che la situazione potesse degenerare ulteriormente – dice –. Speravo che vedendo che li stavo riprendendo, avrebbero evitato di alzare le mani". In realtà, uno degli aggressori - una decina, dal racconto della vittima - per evitare che facesse il video ha strattonato Cristalli: "Sul momento, per l’agitazione, non ci ho fatto caso. Poi ha casa ho visto che avevo un livido sul braccio", spiega ancora. Quando i dieci hanno capito che erano state chiamate le forze dell’ordine si è allontanato: "Ho chiamato il 112. Ma tra la telefonata e l’arrivo di una pattuglia sono passati diversi minuti: non c’era più nessuno".  

La vicenda è grave e amara, tanto più perché "rischia di essere sottovalutata. Penso che se adesso sporgessi denuncia non avrebbe l’incisività che avrebbe potuto avere se fosse già stato approvato il ddl Zan, che delinea in maniera netta i contorni delle aggressioni transomofobiche. Un fatto simile – prosegue Cristalli – non deve passare sotto silenzio, perché dimostra l’incapacità, ancora troppo diffusa, di accettare chi pensa e prova in maniera non allineata al pensiero comune". Il Gruppo Trans, tra l’altro, pochi mesi fa aveva sporto una denuncia alla polizia, a seguito di un attacco online: "Eravamo in riunione su Zoom e qualcuno si è introdotto, digitando svastiche e frasi inneggianti i campi di sterminio. Abbiamo denunciato tutto".