
La dirigente scolastica dell’Istituto Veronelli, Rosalba De Vivo
In classe col piumino e in cucina a scaldarsi col forno. Giornate gelide per gli studenti dell’istituto Alberghiero Veronelli di Casalecchio, alle prese con guasti e inadeguatezza degli impianti di riscaldamento e dei serramenti. Così, per il cattivo funzionamento delle caldaie la settimana scorsa la dirigente scolastica per tre giorni, da mercoledì a venerdì, ha autorizzato l’uscita anticipata degli studenti e dall’inizio di questa settimana, viste le basse temperature, ha messo in funzione alcune nuove stufette per tentare di riscaldare le aule ed evitare altre sospensioni dell’attività didattica.
"Nelle aule la temperatura è sistematicamente sotto i 18 gradi. In palestra si toccano i 10 gradi e nei laboratori di sala e cucina, la temperatura sta tra i 15 e i 16 gradi – protestano gli alunni dell’istituto di via Cimabue –. La situazione è particolarmente critica per noi studenti dell’indirizzo alberghiero, poiché siamo obbligati a utilizzare le divise, composte da capi molto leggeri". Lavorare in tali condizioni termiche diventa insostenibile e poco sicuro per la situazione degli studenti a anche dei professori: "In aula poi nonostante indossiamo più strati di vestiti e giacche durante tutte le sei ore di lezione, il freddo rimane difficile da sopportare".
Tante le segnalazioni arrivate in segreteria, tanto che la dirigente scolastica, Rosalba De Vivo, in una lettera inviata a studenti, genitori e docenti ha ribadito di avere messo in campo tutti i possibili provvedimenti: "Ho tempestivamente segnalato il problema alla Città Metropolitana, ente competente per queste problematiche. La settimana scorsa ho disposto l’uscita anticipata per tre giorni. Poi la nuova ditta incaricata della manutenzione ha rimesso in funzione la caldaia. Ma qui il problema è strutturale. Le finestre disperdono calore, i termosifoni sono vetusti, le porte non tengono. Ora il riscaldamento funziona e non posso ridurre l’attività scolastica. Ma il disagio è evidente. Mi appello alla Città Metropolitana", dice la De Vivo, che con fondi dell’istituto ha disposto di integrare gli impianti con dispositivi di termoventilazione a norma, che possano integrare l’apporto dei termosifoni. Ma soprattutto ha richiesto di tenere acceso l’impianto anche la notte: "Ho chiesto di cambiare orario di accensione prolungandolo anche la notte, se necessario. Nelle prossime ore valuteremo il da farsi sotto il profilo didattico confrontandomi con gli organi superiori".
Gabriele Mignardi