Ancora una spaccata sotto le Torri: "Usato materiale del cantiere"

Nuova spaccata in centro storico, terza volta in due mesi. Ladri colti in flagrante, ma uno scappa. Furto alla profumeria Equivalenza, preoccupazione per sicurezza e situazione economica.

Ancora una spaccata sotto le Torri: "Usato materiale del cantiere"

Ancora una spaccata sotto le Torri: "Usato materiale del cantiere"

Una nuova spaccata in centro storico. E ancora una volta all’ombra della Garisenda. A finire nel mirino dei ladri, per la terza volta in due mesi, è stata la profumeria Equivalenza di via San Vitale 2/B: secondo una prima ricostruzione, il furto sarebbe avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì intorno alle 4. Sul posto è intervenuta la polizia dopo aver ricevuto la segnalazione di due soggetti stranieri che stavano facendo irruzione nel negozio. Arrivati in via San Vitale, gli agenti hanno notato uno dei due ladri che stava scappando lungo via Zamboni facendo così perdere le sue tracce. Fuori dalla profumeria, ieri mattina, è arrivata anche la Scientifica che ha repertato alcune tracce di sangue sul pavimento. Tracce che potrebbero essere utili per risalire all’identità dei ladri. Per quanto riguarda il bottino, invece, sono stati rubati il fondo cassa e alcuni prodotti presenti all’interno del negozio. "Ancora una volta – racconta il proprietario che ieri pomeriggio ha sporto denuncia – hanno usato dei materiali del cantiere per sfondare la vetrina. Ci sentiamo abbandonati, ormai questa zona è diventata invivibile". Proprio in merito ai cantieri, nelle scorse settimane il sindaco Lepore aveva emanato un’ordinanza con cui si prevedeva la chiusura delle aree con edifici in costruzione al fine di impedire ai ladri di appropriarsi di materiali utili alle spaccate.

"Con la chiusura di via San Vitale e i lavori alla Garisenda – continua il gestore – l’area si è praticamente svuotata. Dal punto di vista economico stiamo soffrendo tanto e ora speriamo che, una volta per tutte, arrivino degli aiuti concreti da parte del Comune. A questo si aggiunge anche un problema di sicurezza, perché i nostri dipendenti non si sentono tranquilli a lavorare in queste condizioni".

c.c.

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