Api, nido in casa? Cosa fare e chi chiamare

Bologna, l'apicoltore Matteo Lorenzini: "Sono animali protetti, non possono essere uccisi"

Api in casa, bisogna chiamare l'apicolore (foto Spf)

Api in casa, bisogna chiamare l'apicolore (foto Spf)

Bologna, 1 luglio 2019 - L’arrivo del caldo può comportare alcuni problemi, non solo a causa delle alte temperature. Spesso, infatti, ci si ritrova faccia a faccia con sciami di api che scelgono casa nostra come luogo ideale dove creare un nido. Quando questo accade, però, non bisogna disperare o farsi prendere dal panico, ma agire subito chiamando un apicoltore che in poco tempo risolverà il problema. «Nel momento in cui ci si accorge che delle api stanno creando un nido nella nostra casa, bisogna lasciarle stare e non disturbarle, perché se non viene dato loro fastidio le api non attaccano mai – spiega Matteo Lorenzini, l’apicoltore intervenuto nei giorni scorsi anche in piazza Maggiore proprio per portare via uno sciame di api –. Se una persona urla o fa rumori bruschi le api lo considerano un nemico per la famiglia e possono attaccare. Per risolvere il problema, quindi, bisogna chiamare subito un apicoltore». Chiamare un apicoltore, infatti, è l’unica soluzione valida. Non va dimenticato che le api sono animali protetti e quindi non possono essere uccise.

Lorenzini, come ci si può accorgere che delle api stanno realizzando un nido, per esempio, nel cassonetto della tapparella? «Se queste non sono visibili si sentirebbe comunque il rumore della loro presenza, perché parliamo di uno sciame che raggiunge anche le sessantamila api. In ogni caso si vedrebbero uscire dal buco del posto in cui hanno deciso di creare il nido. Quindi c’è sia un segnale visivo che uditivo della loro presenza».

Le api sono pericolose? «L’importante è evitare movimenti e rumori forti. Se non viene fatto niente di tutto questo le api non danno nessun fastidio e non attaccano».

Perché succede che le api scelgano di creare un nido anche nelle case? «Le api prediligono posti riparati, al buio e sicuri. Dentro il cassonetto delle tapparelle, ad esempio, sono riparate da tutte le parti, perché è chiuso e poi perché riescono a entrare e uscire da un buco molto piccolo, da cui passano massimo due api per volta. Lì dentro, quindi, si sentono al sicuro e sanno che nessun predatore potrà disturbarle. In natura, infatti, creano nidi dentro alberi cavi e nelle case vanno anche nei comignoli».

Chi deve intervenire? «Le api sono un animale protetto, non si possono uccidere, vanno salvaguardate. L’unico in grado di salvaguardare le api e le persone è un apicoltore. Tutti gli altri rischiano di farsi male. La puntura di un’ape a una persona non allergica può anche far nulla, ma uno sciame intero è molto pericoloso per tutti».

Entro quanti giorni interviene l’apicoltore? «Dal momento che viene chiamato interviene subito, al massimo il giorno dopo. In ogni caso, prima si interviene meglio è».

E i vigili del fuoco possono essere chiamati? «Loro non possono intervenire, se sono api quelle che stanno realizzando il nido in casa. I vigili del fuoco possono al massimo chiamare l’apicoltore. Di solito intervengono in supporto dell’apicoltore stesso, nel caso in cui non si riesca ad arrivare al nido se non utilizzando un’autogru dei pompieri, come successo per l’intervento di Piazza Maggiore».

Quanto tempo ci vuole per portare via il nido? «Questo dipende molto da come è posizionato e se le api hanno già iniziato a costruire il loro favo. In quel caso il lavoro diventerà più lungo e difficoltoso perché il favo andrà staccato e riposto, se invece non hanno ancora incominciato a costruirlo è molto più veloce, perché le api si prendono con un telaio o un aspira sciami e si mettono in una cassa. Può volerci da mezz’ora, fino a tre o quattro ore per gli interventi difficili».

Ha un costo la richiesta di intervento? «Dipende da apicoltore ad apicoltore. Ce ne sono alcuni che si fanno pagare e altri che no. Non c’è una regola precisa».

Chi si può chiamare? «Su internet dovrebbero esserci i numeri di chi interviene per questo tipo di problemi oppure si chiamano i vigili del fuoco e si chiede il numero di un apicoltore».

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