Argia Magazzari, una vita per il teatro

Biancastella

Antonino

Se Bologna non può vantare di aver dato i natali a una Duse o a una Gramatica, celebri attrici vissute fra il XIX e il XX secolo, deve essere invece orgogliosa della ’bolognesità’ di un’altra grande attrice: Argia Magazzari. Nata a Bologna nel 1844, calcò il palcoscenico del teatro dialettale per più di 50 anni, amatissima dai bolognesi. Anche sua madre era un’attrice dialettale e Argia iniziò a recitare fin da bambina; ma quando raccontava dei suoi inizi le piaceva sottolineare con orgoglio che nella compagnia di Morelli, che l’aveva lanciata, recitava in italiano e in ruoli impegnativi. Quando però fu chiamata da Emilio Roncaglia e Antonio Fiacchi a recitare in vernacolo e il pubblico l’apprezzò moltissimo, decise che quella sarebbe stata la sua strada. Siamo nell’ultimo quarto del 1800 e uno scrittore bolognese, collaboratore del Resto del Carlino, aveva iniziato a cimentarsi con le commedie dialettali: Alfredo Testoni. Chi meglio di Argia poteva calarsi nei suoi personaggi? E fu scelta lei. La commedia era: Insteriarì e fu la prima delle 40 che la Magazzari recitò al Teatro Contavalli. Quasi 90enne, confessò che quei personaggi le costavano moltissimo studio, perché impersonare le attempate signore della borghesia bolognese, diciamo pure un po’ intriganti e malpensanti, non era facile.

Nel 1909 Argia lasciò il teatro per una grave malattia ma tornò in scena nel ’24, in occasione del suo 80° compleanno, esibendosi proprio nella commedia Insteriarì. Le cronache dicono di un palcoscenico sommerso di fiori e dei sonetti della ’sgnera Cattareina’ recitati senza un attimo di esitazione. Fu la sua ultima apparizione. Morì a 90 anni e per lei tutta Bologna si commosse e nel 1963 le ha intitolato una strada.

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