Barricato in casa in via Roncaglio Ore di terrore, bloccato dalla polizia

Gli agenti erano intervenuti per sequestrare una pistola, ma il settantacinquenne non li ha fatti entrare. L’abitazione è stata circondata dalle unità antiterrorismo: sfondata la porta, l’uomo è stato affidato al 118

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di Nicoletta Tempera

È rimasto barricato in casa per tre ore, urlando e tirando pugni contro la porta. Con il rischio che avesse anche una pistola in casa. Un intero isolato è stato circondato dalla polizia e interdetto al passaggio, ieri nel primo pomeriggio, dopo che un uomo di 75 anni, che si presumeva potesse essere armato, si è chiuso in casa, in via Roncaglio, rifiutandosi di aprire agli agenti, in una condizione di forte agitazione.

Per capire il perché dell’intervento, c’è da fare un passo indietro, a martedì mattina, in una filiale di banca in via Rizzoli. Dove il settantacinquenne, a orario di chiusura, si rifiutava di uscire. Tanto che gli impiegati, vista la sua ostinazione, sono stati costretti a chiamare la polizia. Gli agenti delle volanti, identificato il cliente, che è parso non del tutto in sé, hanno scoperto in banca dati che in casa possedeva delle armi. E così, considerato il suo particolare stato d’animo, il pericolo per sé e per gli altri che con una pistola poteva rappresentare, nel pomeriggio di lunedì si è proceduto al sequestro. Nell’abitazione in zona Corticella, dove l’uomo si è trasferito a vivere da solo da poco tempo per questioni private legate a dissidi con la famiglia, i poliziotti hanno trovato una pistola. Dagli accertamenti, però, ce ne sarebbero dovute essere due. Così, dopo ore di ricerche infruttuose, gli agenti sono tornati in Questura con una sola arma. Con il proposito di tornare il giorno successivo e finire il lavoro. E così arriviamo a ieri all’ora di pranzo, quando due agenti del Bolognina Pontevecchio, in borghese, si presentano in via Roncaglio, chiedendo all’uomo di poter controllare l’abitazione per trovare la pistola mancante. Se il giorno prima il settantacinquenne era parso agitato, ma collaborativo, ieri la situazione si è capovolta: ha negato agli agenti di entrare, perché non credeva fossero poliziotti, in quanto senza divisa. Per convincerlo, è stata quindi inviata una pattuglia.

Neanche questo è bastato: l’uomo si è barricato nell’appartamento al secondo piano, urlando frasi sconnesse. La tensione era altissima, il pericolo che avesse la pistola concreto. Sono allora state attivate le Unità operative di primo intervento con equipaggiamento antiterrorismo e in via Roncaglio sono arrivati il vicario del questore e il dirigente delle volanti, assieme a vigili del fuoco, 118 e comandante della stazione carabinieri di Corticella. Due ore sono passate così, tra tentativi di trattativa da un lato e urla e colpi dall’altro, con il palazzo circondato dalla polizia. Alla fine, intorno alle 16, gli agenti che stavano per utilizzare la microtelecamera per vedere nella casa, sono riusciti con l’ariete a buttare giù la porta. Il settantacinquenne ha tentato una resistenza, ma è stato bloccato e affidato ai sanitari, che lo hanno portato al Sant’Orsola, per un consulto psichiatrico. Dal punto di vista legale, rischia diverse denunce: per resistenza e minaccia a pubblico ufficiale e per procurato allarme.

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