FRANCESCO MORONI
Cronaca

Bertolino tra cronaca e comicità: "L’atto finale di un teatro istantaneo"

Domani sera al Celebrazioni, sul palco anche tre musicisti: "Viviamo un mondo a velocità esponenziale. Riallineiamoci alla realtà"

Bertolino tra cronaca e comicità: "L’atto finale di un teatro istantaneo"

Bertolino tra cronaca e comicità: "L’atto finale di un teatro istantaneo"

Bertolino, ma come nasce l’Instant Theatre?

"Volevamo fare uno spettacolo che ci permettesse di sostituire dei ‘pezzi’ in corsa. Oggi non si può venire a Bologna senza parlare di questo magico Bologna da Champions League, o della Torre Garisenda... Abbiamo creato un contenitore che si riempie e si svuota. Fino a cinque, dieci anni fa potevamo andare sul palco ed essere noi a portare le notizie alle persone, oggi con i social network una notizia diventa vecchia due minuti dopo. Così ho scelto di fare un teatro attuale...". Attualità, narrazione, costume, cronaca, politica, soprattutto comicità. C’è questo, e molto altro ancora, nel calderone-istantaneo che Enrico Bertolino porta domani sera al Teatro Celebrazioni (ore 21): Instant Theatre. Signore e signori, si chiude!

Uno show creato assieme a Luca Bottura e con la regia di Massimo Navone, che da anni prosegue, tra elezioni e pandemie, e che si rinnova di volta in volta fino a questo atto finale. Comico, narratore, giornalista, Bertolino è accompagnato da tre polistrumentisti: Tiziano Cannas Aghedu (pianoforte), Roberto Antonio Di Bitonto (batteria e fiati) e Raffaele Kohler (tromba). I video sono di Enrico Bettella.

Calcio e Garisenda, diceva...

"Dicevo di una squadra che Joey Saputo ha preso dieci anni fa dicendo ‘Vi porto in Europa’, e mi sembra ci sia riuscito...".

Parlava anche di notizie a breve scadenza.

"Sì, perché oggi viviamo un mondo a velocità esponenziale e così, anche io, nel mio spettacolo prendo e manipolo le notizie. Le attraverso".

In che modo?

"Nello spettacolo c’è anche una falsa rassegna stampa: le notizie vengono prese e stravolte, ci si prende un po’ in giro (ride, ndr). Oggi vedo una grande difficoltà nel riconoscere le fake news".

Anche sul palco è così?

"A teatro, più che altro, è tornato quello che si era perso con il Covid".

Cosa?

"Il confronto diretto e immediato con il pubblico. Capire subito se qualcosa funziona o meno. Instant è inteso come istantaneo, ma non è altro che Instagram, qualcosa che a volte mette addirittura tenerezza. Basta guardare la politica...".

Lei cosa pensa dei social?

"Una volta certe persone facevano comizi e, se dicevano sciocchezze, prendevamo uova in faccia. Oggi sono protetti da questa rete con migliaia di follower. Mia figlia, ad esempio, ha 15 anni e dice che Salvini e gli altri sono ridicoli, io invece nel mio spettacolo ho messo un video di Mattarella che parla di intelligenza artificiale. Siamo più allineati alla realtà".

La sua realtà com’é?

"Faccio un esempio: poche sere fa c’è stata una festa a Milano, c’erano parecchi comici. Beh, sembrava una commemorazione. La paura che noi abbiamo è quella di diventare vecchi, scaduti in venti giorni".

Ecco perché lo show diventa Instant. Bologna si presta?

"Bologna non si costituisce, mai. Mi piace il ritmo che questa città ha mantenuto rispetto alle altre. Lo dicono tutti, lo dico anche io: è la mia seconda casa". Info: teatrocelebrazioni.it.