Biagio Carabellò, la Procura: "Le ossa ritrovate sono le sue"

Sono arrivati i risultati dell’esame odontoiatrico sui resti trovati nel fossato di via Romita: appartengono all'uomo scomparso a 46 anni da Bologna nel 2015

Ricerche sul caso Carabellò

Ricerche sul caso Carabellò

Bologna, 21 aprile 2021 - Sono di Biagio Carabellò i resti umani ritrovati vicino al Parco Nord lo scorso 23 marzo. A confermarlo è la Procura di Bologna che ha ricevuto gli esiti dell'esame odontoiatrico effettuato sulle ossa che erano spuntate tra le sterpaglie in via Romita più di un mese fa. Nel tratto del parco nei pressi dell’Estragon, infatti, alcuni operai che stavano ripulendo un fossato avevano notato un cranio riaffiorare tra la sporcizia e l’erba secca. Si trattava dei resti di un uomo che erano impossibili da identificare senza un test del Dna.

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Fin da subito l'ipotesi degli investigatori era quella che le ossa ritrovate potessero essere quelle di Carabellò, l'uomo scomparso a 46 anni da Bologna e che la famiglia stava continuando a cercare da allora. Anche perché una prima identificazione era stata resa possibile grazie ai documenti trovati, la stessa mattina del 23 marzo scorso, in un giubbotto scoperto nelle vicinanze dello scheletro. Documenti che appartenevano proprio a Carabellò. Poi ieri un nuovo sopralluogo dei carabinieri, nei pressi di un canale vicino a Parco Nord, ha portato al ritrovamento anche del cellulare della persona scomparsa.

Oggi, dopo aver effettuato l'esame sui resti, è arrivata dunque la conferma che i resti umani appartengono a Carabellò: "Sono stati raffrontati i dati clinici odontoiatrici appartenenti a Biagio Carabellò recapitati dalle forze dell'ordine con la situazione dentaria della salma rinvenuta il 23 marzo a Bologna. Dal confronto - si legge in una nota dell'ufficio guidato da Giuseppe Amato - è emersa la corrispondenza tra peculiarità anatomiche, patologiche e terapeutiche oltre all'assenza di elementi di incompatibilità. Ciò è sufficiente - conclude la Procura di  Bologna - per identificare il cadavere nella persona di Biagio Carabellò". 

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Subito dopo il ritrovamento dello scheletro, la Procura aveva aperto una inchiesta per omicidio contro ignoti. All'epoca della scomparsa di Biagio Carabellò, furono fatti diversi accertamenti dai carabinieri anche su invito dei familiari del 46enne convinti del fatto che l'uomo fosse stato ucciso. La Procura dopo mesi di indagini aveva archiviato l'inchiesta per poi aprire il nuovo fascicolo dopo i recenti sviluppi.

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