Bologna, bimbo morto cadendo dal carro di carnevale. L'inchiesta sulle paratie

Il 'buco' della normativa. E l’organizzatore difende la scelta del corteo senza ambulanza

Il carro a tema 'Masterchef' da cui è caduto il piccolo Gianlorenzo (foto Schicchi)

Il carro a tema 'Masterchef' da cui è caduto il piccolo Gianlorenzo (foto Schicchi)

Bologna, 8 marzo 2019 - Quel carro, collaudato e certificato come previsto dalla normativa, era davvero sicuro? È questo il nodo dell’approfondimento tecnico che la pm Beatrice Ronchi ha delegato alla sezione investigazioni scientifiche del Nucleo investigativo dei carabinieri. Oggi verrà eseguita l’ispezione cadaverica (ma non l’autopsia) sul corpicino di Gianlorenzo Manchisi, morto mercoledì dopo essere caduto ed essere stato travolto da un carro di carnevale. Intanto il sindaco di Granarolo, Daniela Lo Conte, in segno di lutto verso la famiglia ha deciso con la pro loco di annullare il carnevale in programma domenica, dove avrebbe dovuto sfilare anche il carro a tema Masterchef al centro dell’incidente e sotto sequestro.

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E sul tema sicurezza, è intervenuto l’organizzatore del Carnevale e responsabile dei servizi tecnici della Curia, Paolo Castaldini: «Non abbiamo mai pensato di mettere un’ambulanza – ha detto a Ètv –perché, con la folla, per fare la strada dalla coda della sfilata al primo carro ci si mette più che da via Ugo Bassi arrivare contromano. Comunque il soccorso è stato velocissimo, sono tutte polemiche gratuite».

Sul carro sono già state fatte tutte le misurazioni del caso (video), mentre già mercoledì i carabinieri della stazione Indipendenza avevano acquisito la documentazione. Da un primo esame è emerso che il carro era stato regolarmente collaudato e certificato da un ingegnere, così come previsto dalla circolare 17082 del ministero dell’Interno del 2009. Ma proprio nella norma di riferimento (decreto ministeriale 18 maggio 2007) si anniderebbe l’aspetto più controverso, ossia la totale assenza di indicazioni precise in termini di misure e dimensioni, per esempio, delle paratie di protezione.

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«I carri allegorici, installati sui veicoli, tramite apparecchiature meccaniche, oleodinamiche, elettriche, ecc., i pupazzi, le maschere e le varie rappresentazioni, devono essere conformi alle vigenti normative in materia di sicurezza, in particolare sotto il profilo della sicurezza statica, elettrica ed antinfortunistica o, in assenza, a standard di buona tecnica di riconosciuta validità», recita la circolare ministeriale chiarendo alcuni punti del decreto del 2007 e imponendo che sia «presentata una relazione tecnica a firma di un tecnico esperto, attestante la rispondenza dell’impianto alle regole tecniche di sicurezza». Una valutazione complessiva, quindi, lasciata all’esame del collaudatore per la quale la procura – che al momento indaga per omicidio colposo a carico di ignoti – potrebbe chiedere una consulenza specifica.

Non sembra, invece, essere al momento oggetto di approfondimento il continuo sali e scendi dai vari carri notato da diversi partecipanti. «Quando è salito sul carro il bimbo era in braccio alla mamma, perché da solo non sarebbe salito a quell’età – ha ribadito Castaldini –. Non voglio incolpare nessuno, ma se sei in braccio alla mamma non potevamo dire tu non sali. Il carro era stato collaudato da un ingegnere e quattro persone erano accanto a quello, e a ogni altro carro, per controllare le persone che salivano».

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