Bio On, gli imputati chiedono di annullare il processo

I difensori dei nove a giudizio "Azzerare tutto. Il cambio delle contestazioni. invalida quanto fatto finora"

Una richiesta che potrebbe ribaltare tutte le carte in tavola. Ieri mattina, nell’aula bunker del carcere della Dozza, le difese dei nove imputati del processo sulla bancarotta di Bio On, la ex start up "unicorno" (cioè arrivata a valere un miliardo in Borsa) e colosso delle bioplastiche di Castel San Pietro, hanno discusso le questioni preliminari davanti al giudice Domenico Pasquariello, eccependo la nullità del decreto che dispone il giudizio. Tradotto, hanno chiesto l’annullamento del processo. Quantomeno in riferimento alle ipotesi di bancarotta fraudolenta e di ricorso abusivo al credito.

Gli imputati, si ricorda, sono accusati di bancarotta fraudolenta, tentato ricorso abusivo al credito e manipolazione del mercato.

La tesi sostenuta dai difensori degli imputati, tra cui il professor Tommaso Guerini che rappresenta il fondatore ed ex presidente del Cda di Bio On, Marco Astorri, si fonda sul problema – già discusso nel corso delle indagini preliminari – della modifica dell’imputazione. Tesi in realtà già sostenute in sede di udienza preliminare, ma che all’epoca furono rigettate dalla gup Maria Cristina Sarli. La quale, accogliendo la richiesta avanzata dal procuratore aggiunto Francesco Caleca e dal sostituto procuratore Michele Martorelli, cambiò uno dei capi d’imputazione da falso in bilancio a bancarotta fraudolenta impropria, aggiungendo le ulteriori contestazioni di bancarotta fraudolenta per distrazione e tentato ricorso abusivo al credito. Se la questione verrà accolta dal giudice, il processo potrebbe ripartire da zero, annullando tutto quanto fatto finora, con rinvio degli atti ai pm.

f. o.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro