Bologna com’era: la storia del portico della Certosa

Napoleone istituì il cimitero comunale nella Certosa di Bologna nel 1801. I cittadini costruirono il portico per renderlo più accessibile, nonostante la mancanza di trasporti pubblici.

Bologna com’era: la storia  del  portico  della Certosa

Bologna com’era: la storia del portico della Certosa

Il lungo portico che va dal Meloncello alla Certosa non si chiama ’portico dello Stadio’ bensì ’portico della Certosa’: Napoleone, dopo il divieto imposto alle sepolture nelle chiese o nei conventi, decise di istituire il cimitero comunale nell’ex convento dei certosini e, a partire dal 1801, i morti furono seppelliti nel nuovo cimitero di Bologna, decentrato e non facilmente raggiungibile non esistendo, all’epoca, alcun servizio di trasporto pubblico. Eppure la Certosa fu descritta come luogo salubre, con molta aria e verde e anche un corso d’acqua; inoltre, fu scritto che la strada per raggiungere il nuovo cimitero comunale era "comoda e spedita". Sta di fatto che alcuni cittadini ebbero l’idea di costruire un portico (foto) che unisse il quello di S. Luca dall’arco del Meloncello fino alla Certosa. L’idea ebbe successo, ma occorreva trovare il denaro necessario. (segue)

Marco Poli

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro