Bologna com’era: l’acquedotto romano

Etruschi e Romani compresero l’importanza di dotare i centri abitati di acqua potabile e di sistema fognario. Dei magnifici acquedotti...

Bologna com’era:  l’acquedotto romano

Bologna com’era: l’acquedotto romano

Etruschi e Romani compresero l’importanza di dotare i centri abitati di acqua potabile e di sistema fognario. Dei magnifici acquedotti romani ne rimangono in tutto l’ex impero romano e alcuni di essi sono stati rimessi in attività come è accaduto a Bologna dove l’ing. Antonio Zannoni, dopo quattro anni di intenso lavoro, riuscì a recuperare l’acquedotto romano e nel 1881 fu un alto zampillo di una fontana provvisoria collocata al centro di piazza Maggiore (foto) a dimostrare il successo ottenuto da Zannoni. Da quel momento passarono lustri prima che le famiglie bolognesi potessero vedere l’acqua scendere dai rubinetti. In altre parole, i governi municipali della Bologna postunitaria si trovarono ad amministrare una città priva di acqua potabile corrente e di un sistema efficiente di fognature.

Marco Poli