Bonafede, la biografa delle donne

Biancastella

Antonino

Siamo nell’800, anzi in pieno Risorgimento e una scrittrice, senza studi storici alle spalle né esperienze letterarie, compone un libretto dedicato alle "insigni donne bolognesi": si chiama Carolina Pizzigoni, che, con buona dose di retorica patriottica, stila il primo repertorio biografico di donne bolognesi: artiste, giuriste, eroine, mistiche, che si erano distinte anche al di fuori del ruolo tradizionale di madri e spose. L’autrice non era bolognese, ma era nata a Piacenza nel 1811, aveva sposato ad appena 15 anni un giovanissimo ufficiale che dopo solo 4 anni la lascia vedova e con due figli piccoli; si risposa pochi anni dopo con il capitano Bonafede, di cui assumerà il cognome, e che, combattente volontario, le tramette l’amore per la storia patria e i suoi valori. Con lui si trasferisce a Bologna che diventa la sua città; nel 1844 rimane ancora vedova e per sbarcare il lunario comincia a scrivere la sua prima opera storico-biografica sulle bolognesi illustri, pubblicata nel 1845. Nell’introduzione chiarisce subito il suo intento: educare le giovani attraverso l’esempio di quelle bolognesi che nel passato avevano "guadagnato fama" per i loro meriti. Pure le opere successive sono ispirate a figure femminili o a storie intrise di valori risorgimentali, così come ad essi aveva educato i figli, Luigi e Vincenzo. I due giovani partecipano a diverse campagne militari prima in Veneto nel ‘48 contro gli Austriaci, poi nel ‘50 a Roma, quindi, tornati a Bologna, alla fallita sommossa nelle Romagne. Luigi, già per questo arrestato e poi liberato, continuerà a combattere per l’indipendenza e morirà nella battaglia del Volturno mentre Vincenzo, nel 1860, entrerà nell’appena costituito Esercito italiano. Carolina scrive allora la biografia di Luigi, il figlio morto in battaglia, e insieme racconta la storia tormentata della sua famiglia. La sua partecipazione al Risorgimento non è stata, comunque, solo ideale: frequenta e supporta le combattenti mazziniane come Anna Grassetti Zanardi ed è tra le fondatrici della Società patriottica femminile bolognese costituita nel 1862. Muore a Bologna nel 1888 ed è sepolta in Certosa.

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