Boom di disagi mentali, al via trenta tavoli per sensibilizzare la nostra città

Tante iniziative aperte a tutti . Il dg Ausl Bordon: "Soluzioni. non solo in ambito clinico"

I dati parlano chiaro: nel 2021, i centri di Salute mentale dell’Azienda Usl contano 15.215 persone adulte prese in carico, il quadruplo rispetto al 2019, di cui un 10% di giovani adulti tra i 18 e 24 anni, contando in totale 150.000 prestazioni erogate nel corso dell’anno. Numeri che dimostrano come l’emergenza Covid abbia incrementato incertezze e fragililità e che fanno da traino a un progetto che coinvolge Ausl, Unibo, Comune, Città metropolitana, e tante associazioni. Da domani, in vista della Giornata mondiale della Salute Mentale del 10 ottobre, si darà il via a una conversazione sul tema con l’attivazione di trenta tavoli aperti a tutti, proponendo una riflessione sul benessere individuale e collettivo.

Le iniziative saranno distribuite in più punti della città: "Questo è un approccio diverso, aperto alla comunità – ha spiegato Paolo Bordon, direttore generale Usl –. Il progetto coinvolge la società civile, dimostrando che le soluzioni non si trovano solo in ambito clinico".

La modalità scelta per trattare il tema è anticonvenzionale: "Abbiamo scelto la tecnica informale ‘Caffè randomizzato controllato’ – ha detto Fabio Lucchi, direttore di Psichiatria del dipartimento di Salute Mentale Usl –. Persone che non si conoscono lavoreranno insieme su un pensiero comune".

Un’iniziativa che si allontana dalle imposizioni sulla salute mentale, e ingloba il territorio: "La città deve essere ingaggiata – ha affermato Roberta Toschi, presidente di commissione salute e Welfare –. La fragilità sociale dev’essere affrontata con l’integrazione". L’aumento dei numeri sottolinea l’emersione di nuovi disagi, con i quali hanno fatto i conti anche i giovani: "Bisogna fare capire ai ragazzi che le fragilità possono fare diventare loro cittadini attivi", ha detto Maria Letizia Guerra, di Unibo. Alla conferenza, anche il direttore sanitario Lorenzo Roti e Pamela, paziente del centro e in prima linea per il supporto alla pari di altri malati: "Dopo il recovery, ho iniziato un tirocinio e ora lavoro in una cooperativa. Lo stigma ancora esiste, le persone malate non vanno rinchiuse, ma accolte". Gli appuntamenti termineranno venerdì 14 con un resoconto generale e con l’intervento di Alessandro Bergonzoni alle ore 16.30 in Piazza Dalla.

Mariateresa Mastromarino

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