Camanzi: "Non abbiamo ancora i vaccini"

Il segretario Fimmg: "Dall’Ausl nessuna comunicazione sul ritiro. E nel modulo del consenso previste due firme di sanitari: è un problema"

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di Donatella Barbetta

Tante telefonate, anche se non si è verificato il temuto assalto da parte degli insegnanti verso i centralini dei medici di famiglia, ed è spuntato un problema nel modulo del consenso informato. "Hanno chiamato il loro medico insegnanti e personale scolastico dipendente – spiega Maurizio Camanzi, segretario provinciale della Fimmg –, ma non in modo compulsivo. Gli appuntamenti verranno fissati quando avremo i vaccini in frigorifero, sono stati già presi solo da alcuni professionisti che hanno un calendario predisposto, magari per la presenza di collaboratori di studio. Del resto, l’Ausl non ci ha ancora comunicato quando potremo andare a ritirare le dosi. Se sarà possibile domani (oggi, ndr), allora speriamo di poter partire con le vaccinazioni entro la settimana".

Camanzi sottolinea che "riceviamo telefonate anche dal personale ausiliario non docente, come addetti alle pulizie gestiti da società private o coloro che forniscono i pasti. Si tratta, però, di un target di popolazione non compreso al momento nelle vaccinazioni". Dovranno però riprenotarsi anche i 1.350 insegnanti che avevano già risposto al link inviato dall’Ausl e ottenuto un appuntamento alla Fiera. "Se l’Azienda non ci dà informazioni diverse per ora è così: queste persone chiederanno una nuova prenotazione perché è cambiata la sede dell’erogazione. A meno che l’Ausl non ci invii l’elenco di coloro che si erano prenotati. Siamo in attesa di informazioni anche su questo punto", prosegue Camanzi.

Secondo il segretario della Federazione dei medici di medicina generale, "in questa fase l’organizzazione per noi non sarà molto complicata, sappiamo che ognuno dei 570 medici del territorio dell’Ausl riceverà due fiali di AstraZeneca: ognuna contiene dieci dosi, quindi noi chiameremo venti persone, di cui abbiamo già le liste perché abbiamo fatto i test sierologici con loro lo scorso settembre. È probabile che con una sola seduta vaccinale si porti a termine la profilassi. E poi? Dopo gli insegnanti dovremmo vaccinare i cosiddetti ‘inabili’ in grado di deambulare, ma è ancora da decidere". Ma la tabella di marcia potrebbe subire un rallentamento per il nuovo ostacolo rilevato ieri nel modulo di raccolta del consenso informato che deve essere sottoscritto dal cittadino. "Si tratta di un’operazione che prevede la presenza di due professionisti sanitari – sottolinea Camanzi – e nel testo del modulo è richiesta la doppia firma: quella del medico, responsabile clinico della vacccinazione, e quella del vaccinatore, ossia l’esecutore dell’atto. Ce ne siamo accorti scaricando da Internet la modulistica e abbiamo segnalato il problema in Regione e ora aspettiamo una risposta. La modalità di erogazione vaccinale della medicina di famiglia non prevede, infatti, il secondo operatore e quindi se non si risolve in fretta questo problema, ci potrebbero essere dei ritardi".

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