Candidato sindaco, il Pd chiama i circoli

Giovedì partono le assemblee programmatiche in provincia e nei quartieri: saranno dodici. E riprende quota la strada delle primarie

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di Paolo Rosato

Continuerà nei prossimi giorni nelle assemblee di zona provinciali e nelle assemblee di quartiere cittadine il percorso varato a luglio dal segretario Luigi Tosiani, per arrivare alla definizione del candidato sindaco del Partito Democratico. O alla decisione di passare per le primarie, di coalizione o dello stesso Pd (fuori dallo statuto). E’ ancora tutto incerto, i sondaggi in questi giorni di primi freddi sono assolutamente carsici, e l’unico rito che avrà un contorno a breve sarà appunto quello delle assemblee programmatiche.

Partiranno tra due giorni, ovvero giovedì primo ottobre 2020, per concludersi intorno al 12 ottobre. Una dozzina di giorni particolarmente intensi, nei quali il partito si confronterà nei territori e nei quartieri per capire il da farsi. Il calendario è ancora in fieri, saranno sei gli incontri in città (come il numero dei quartieri) e sei gli incontri in provincia, con i circoli che verranno raggruppati per formare sei zone di riferimento. Sempre nei circoli si giura che non si parlerà di nomi, ma la tentazione sarà fortissima. Di sicuro saranno ribaditi i temi principali che dovranno essere centrali sia in campagna elettorale, sia nei prossimi decisivi 10 anni per il governo di Bologna, sempre se sarà il centrosinistra a guidare la città. Su tutti svetta ovviamente la gestione della città, immersa nelle difficoltà economiche esplose nel periodo post Covid. E poi ci sono il lavoro, la scuola, le disuguaglianze, l’ambiente. Insomma, per il confronto sia in città, sia in provincia, i temi caldi sono diversi.

Il segretario provinciale dem, Luigi Tosiani, ha già approfondito le sue consultazioni con la città. E le istanze dei mondi produttivi e dell’associazionismo battono pari su un bisogno: quello di una persona solida che dia una risposta vera e all’altezza dei tempi.

Sui nomi si arriverà quindi formalmente dopo il passaggio nelle assemblee programmatiche, verso fine mese quando la palla passerà agli organismi dirigenti, alla direzione e all’assemblea cittadina. I profili in campo restano quelli degli assessori Alberto Aitini, Matteo Lepore e Marco Lombardo. Fuori dalla giunta, oltre alla disponibilità già esplicitata da Alessandro Alberani, resta viva la possibilità di un accordo sulla professoressa Elisabetta Gualmini, attualmente europarlamentare, e pare non essere tramontata del tutto la suggestione che porta a Francesco Ubertini, rettore dell’Alma Mater. Ubertini, però, ha già smentito e le tempistiche legate all’elezione del suo successore (o successora) frenerebbero discorsi più concreti. Resistono anche le voci su un ipotetico passo avanti di Andrea De Maria, ma gli spifferi per ora non trovano conferme. Di certo, oggi non si può dire che una soluzione unitaria in casa Pd (e tantomeno in casa centrosinistra, ipotizzando un eventuale accordo con le anime più a sinistra) sia proprio dietro l’angolo. La soluzione che piace a tutti, quella di un accordo senza primarie, di fatto arrivati a fine settembre non sembra essere la più probabile.

Semplicemente, quell’accordo suggerito tra gli altri da Virginio Merola e Andrea De Maria oggi non c’è. Ecco quindi che le primarie stanno riprendendo quota, con la disponibilità ormai chiara dei prima citati assessori della giunta di Palazzo d’Accursio. I prossimi dieci giorni saranno quindi decisivi, e da qui a un mese tutto dovrebbe essere più chiaro, anche sui nomi. Intanto proprio la Gualmini stasera sarà ospite del Salotto di Patrizia Finucci Gallo, e forse la serata autunnale darà anche un aggiornamento sulle intenzioni della ex vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, fedelissima di Stefano Bonaccini.

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