Cantiere della Nuova Porrettana, spunta un’altra bomba inesplosa

Il primo cittadino: "Il congegno è stato messo in sicurezza . I lavori del tracciato. possono proseguire"

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Ha passato cinque brutti minuti, l’altra mattina a Casalecchio, il conduttore della ruspa impegnata negli scavi di preparazione del tracciato della Nuova Porrettana. Siamo nella zona Sapaba, dove il tracciato della variante alla vecchia statale si affianca all’autostrada e alla linea ferroviaria. Ed è qui che la benna della macchina operatrice ha urtato un ordigno inesploso di dimensione ragguardevole, si parla di oltre un metro di lunghezza, emerso nel terreno a poche decine di centimetri dalla superficie. La ruspa si è bloccata sul posto.

Immediato l’arresto dei lavori e la segnalazione alle forze dell’ordine. Dopo i carabinieri sul luogo del ritrovamento sono arrivati gli artificieri del Genio militare che hanno esaminato la bomba inesplosa, in una posizione che non è stata resa nota, anche se si sa che sta a poca distanza da un precedente ritrovamento, effettuato nel corso della bonifica bellica preventiva all’avvio del cantiere.

La notizia è stata confermata ieri pomeriggio in consiglio comunale dal sindaco Massimo Bosso che ha informato i consiglieri di quanto accaduto e delle conseguenze.

"Il cantiere può proseguire perchè la zona dell’affioramento è a lato del tracciato principale. L’ordigno è stato già messo in sicurezza, la Prefettura è stata informata così come è già stato effettuato il sopralluogo degli artificieri del Genio militare. In queste settimane si definiranno i tempi del disinnesco di questo come degli altri ordigni. Si andrà verosimilmente in autunno, forse in ottobre".

Negli ultimi mesi sono tre le bombe ritrovate nei cantieri attivi a Casalecchio. Si tratta di ordigni di dimensioni diverse, la più grossa (250 libbre) è proprio quella rinvenuta pochi giorni fa.

Per l’autunno si profila quindi una seconda edizione del ‘bomba day’, con le squadre di artificieri al lavoro in successione sui tre siti. Starà agli esperti definire il raggio di sgombero da tracciare per mettere la popolazione in sicurezza.

La speranza è quella che l’uso di elementi di contenimento di pannelli e sabbia già sperimentati nelle ultime operazioni permetta di ridurre notevolmente questo raggio e quindi il pericolo e il disagio connesso.

g.m.

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