Caso Galletta, parla Sponcichetti: "In 14 anni sempre assolto, sono innocente"

Cold case Galletta, parla per la prima volta l’automobilista: "Trattato da condannato nonostante due processi abbiano detto il contrario"

Rocco Salvatore Galletta morì a 61 anni, l’8 maggio 2007

Rocco Salvatore Galletta morì a 61 anni, l’8 maggio 2007

Bologna, 16 giugno 2021 - Assolto, "il fatto non sussiste". Per la seconda volta, in un secondo processo, per un’altra accusa. Dopo 14 anni di battaglie giudiziarie. "Ne esco con rinnovata fiducia nella giustizia e il mio pensiero va a tutti quelli che, dopo anni di processi per accuse molto gravi, anche se assolti sono trattati da condannati da una società che non sembra avere la curiosità di capire che cosa sia accaduto mediante il processo e lo intende come semplice conferma del sospetto che lo ha generato". Parla per la prima volta Fabio Sponcichetti, 51 anni di San Pietro in Casale (difeso dall’avvocato Gemma Gasponi), finito nel tritacarne della giustizia, accusato e alla sbarra, ma oggi completamente assolto. "’Sono innocente e spero che lo siate anche voi’, ha detto qualcuno prima di me – scrive in una lettera al Carlino – ed è triste constatare come da allora poco sia cambiato. Mi chiedo quanto sia la notizia a fare l’opinione o quanto sia vero il contrario".

La vicenda. Otto maggio 2007, rotonda Romagnoli, incrocio con via Togliatti: un’Alfa 147 travolge il Foresight con in sella Rocco Salvatore Galletta, dentista di Bologna. Scrive il pm che la macchina, dopo aver intercettato la traiettoria dello scooter, sarebbe andata a collidere con il fianco destro dello stesso, provocando la caduta del centauro che, "scivolando per circa 17 metri, urtava un grosso palo". Un impatto devastante per Galletta che morirà poco dopo in ospedale. Il caso finisce in tribunale per il suo normale decorso con l’imputato Sponcichetti chiamato a difendersi dall’accusa di omicidio colposo.

I processi. Novembre 2008: assolto "perché il fatto non costituisce reato" e la sentenza passa in giudicato. Per il tribunale, all’automobilista "non è possibile muovere alcun addebito dal momento che viaggiava a velocità adeguata". Tre anni più tardi, una nuova svolta: la famiglia della vittima – che fin dal primo giorno ha sempre annunciato di "non volere soldi ma solo la verità" –, attraverso l’avvocato Gabriele Bordoni presenta un esposto riferendo di un teste e di una dinamica diversa: una lite tra Sponcichetti e Galletta e la reazione dell’auto. Il fascicolo resterà contro ignoti fino al 2015, passando per tre richieste di archiviazione tutte rigettate, fino all’imputazione coatta e al secondo processo per Sponcichetti accusato questa volta di morte come conseguenza di altro reato, di violenza privata "perché con l’auto invadeva il tratto occupato da Galletta, spingendolo verso i margini, come ripercussione per una presunta discussione". Venerdì 11 giugno: nuova assoluzione, "perché il fatto non sussiste", grida lui. Dopo 14 anni e con la prescrizione ormai alla porta.  

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