Cavaticcio, una denuncia per il biliardino rumoroso

Il gestore Vincenzo Branà del Cassero: "Perseguitati dai controlli dei vigili"

Un concerto estivo al giardino del Cavaticcio

Un concerto estivo al giardino del Cavaticcio

Bologna, 23 luglio 2016 - Giardino del Cavaticcio, un biliardino troppo rumoroso in tarda serata, i vigili urbani che passano per un controllo, una denuncia per disturbo della quiete pubblica. Normale amministrazione nella città delle mille norme sulla movida.

Ma Vincenzo Branà, presidente del circolo del Cassero che ha in gestione lo spazio, non ci sta: «Le luci erano accese, ma il bar era chiuso. Inoltre non c’era musica e dentro al circolo eravamo una quindicina di persone», spiega. In quel momento, insomma, lo spazio non era un locale pubblico: «E nella nostra convenzione con il Comune non c’è alcuna limitazione di orari».

Il sospetto, insomma, è che il controllo della polizia municipale nasca da altre ragioni. Nelle scorse settimane alcuni cittadini, infatti, hanno presentato un dettagliato esposto per denunciare il rumore della programmazione estiva del Cavaticcio, uno dei cortili più frequentati nell’estate bolognese. Sforamento degli orari, musica ad alto volume, un numero eccessivo di manifestazioni all’aperto, il sonno e la salute dei residenti a rischio.

«Questioni che non neghiamo – ammette Branà –, tanto che il giorno dopo ho cercato di mettermi subito in contatto col Comune per discuterne. Senza avere ancora risposta». In compenso, dalla presentazione dell’esposto, si sono moltiplicati i controlli dei vigili: «Una frequenza che ci ha lasciato sconcertati, anche perché quando abbiamo chiamato la municipale per denunciare alcuni venditori abusivi non è mai venuto nessuno», spiega ancora Branà.

Per il presidente del Cassero, insomma, «è difficile pensare che un biliardino, per quanto fosse mezzanotte, sia un reale problema». Piuttosto, prosegue Branà, «noi siamo disponibili a confrontarci sulle questioni di merito, come abbiamo fatto nei mesi scorsi modificando la nostra programmazione per cercare di evitare il maggior disagio possibile». Dunque, ora l’auspicio è che il tavolo con l’amministrazione e i residenti si possa riaprire: «Prima si punta sul Cavaticcio come contenitore di tanti appuntamenti culturali, poi si mortifica così il lavoro degli operatori. E’ molto frustrante».

 

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