"Si sente vittima sacrificale perché ex politico leghista e in questi giorni il suo volto è comparso sui media 100 volte, circa 20 quelli degli altri indagati". Mercoledì toccherà a lui, Luca Cavazza, parlare davanti al gip nell’interrogatorio di garanzia (al momento Davide Bacci, proprietario della villa di Pianoro, unico in carcere, si è avvalso della facoltà di non rispondere).
"Lo sento quotidianamente – spiega il suo avvocato, Massimiliano Bacillieri – e la grande delusione iniziale si sta trasformando in grande rabbia". Contro alcune dichiarazioni rese dalla minorenne che ha fatto esplodere l’inchiesta su Villa Inferno, "ma non solo", confida il legale. Il capo ultras della Virtus, 27 anni, si trova agli arresti domiciliari, insieme a Fabrizio Cresi, parrucchiere quarantasettenne il cui interrogatorio non è ancora stato fissato ma, come spiega l’avvocato Donata Malmusi, "non vede l’ora di parlare. Lo accusano di induzione alla prostituzione minorile? Follie. Il mio assistito ribadisce di aver una conoscenza minima di quelle ragazze minorenni e di non essere mai andato in quella villa".
Di "posizione marginale", parla invece l’avvocato Roberto Bruzzi, difensore del collega 45enne finito nell’inchiesta e con l’obbligo di firma. Il motivo? Parte delle dichiarazioni della minorenne e la loro ex relazione: "La giovane – si legge negli atti – ha prima dichiarato genericamente di aver cominciato a uscire con lui in quanto si trovava bene e questi le forniva cocaina, senza specificare di avere avuto rapporti". Alcuni degli indagati, poi, nelle conversazioni intercettate, definiscono il legale esplicitamente "l’ex di...".
C’è poi un altro episodio che emerge dagli atti, la cena di Natale del 24 dicembre 2019 a casa della minore dove erano presenti il legale indagato, la 17enne e i suoi genitori. Anche questo verrà spiegato nell’interrogatorio che sarà fissato per la prossima settimana.
n.b.
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