Bologna: chiude la macelleria Landi, l'unica in zona universitaria

I fratelli Landi chiudono i battenti in via Belle Arti a fine anno. E non c’è nessuno che subentra. Anna: "Non si fanno più sacrifici"

Bologna, 6 novembre 2022 - "Siamo verso la fine di un’onorata carriera dopo averne passate tante, abbiamo sotterrato anche la Mucca Pazza. A questo punto c’è un doppio rammarico: abbiamo raggiunto i limiti di età e, allo stesso tempo, ci piacerebbe passare il testimone perché ne varrebbe la pena. Ma non ci sono trattative in corso". A fine anno chiude la macelleria Landi, storico e amato punto di riferimento di via Belle Arti e della zona universitaria. In parole povere: nell’epoca delle politiche (e dei dichiarati tentativi) per salvaguardare le botteghe storiche e i negozi tipici di vicinato, chiude l’ultima macelleria rimasta in zona universitaria e soprattutto un limpido esempio di bottega a chilometro zero, con una clientela che già ne sente la mancanza.

Valter e Anna Landi (Fotoschicchi)
Valter e Anna Landi (Fotoschicchi)

Perché? Ce lo racconta Anna Landi, titolare dell’attività assieme ai fratelli Valter e Marco. "Dopo 43 anni di attività abbiamo raggiunto quel limite, è giusto andare in pensione, abbiamo dato abbastanza, tutto – spiega Anna, 67 anni –. Però credevamo di poter lasciare il timone a qualcuno, perché nessuno dei Landi dopo di noi vuole subentrare. E invece, a oggi, non ci sono abbocamenti per rilevare l’attività. Eppure la voce l’abbiamo diffusa in giro abbondantemente". Insomma, non c’entrano le bollette, non c’entra la crisi. "Macché, la nostra attività è florida, abbiamo una clientela appassionata, durante la pandemia con il domicilio siamo andati benissimo – aggiunge Anna, che si fa fotografare sorridente accanto ai fratelli –. Però crediamo sia giusto passare la mano, lavoriamo da tanto tempo, e visto che non è possibile passare il testimone – i figli di Anna, due, fanno il tatuatore e la parrucchiera – facciamo delle valutazioni".

La riflessione, profonda, è sul destino delle botteghe di vicinato e sul senso del sacrificio a cavallo tra il 2022 e il 2023. "Fare questo lavoro comporta un notevole impegno, fisico ed economico. E ci vuole passione, tanta. Sulla base di questi aspetti stanno sparendo quelle botteghe di vicinato che sono tanto importanti per connotare il tessuto sociale ed economico di una città – continua Anna Landi –. Non credo sia una questione di fannulloni, ci sono sempre stati, credo solo che oggi forse si preferiscano altri lavori, con meno incertezze, oggi i ragazzi sono più agevolati. Noi invece 50 anni fa sapevamo di doverci rimboccare le maniche. Del resto – spiega ancora, si tratta di lavorare 12-13-14 ore al giorno in una macelleria come la nostra. E questo spaventa, come spaventano sicuramente gli elevati costi iniziali che si incontrano oggi tra utenze e altre spese. Ci aspettavamo anche che grosse catene di distribuzione, come ce ne sono per esempio in Campania, avessero voglia e ragione di investire in un’attività come questa. E invece nulla". La macelleria Landi però è stata vicina a un accordo, con due giovani macellai. "Uno aveva un contratto a tempo indeterminato in una catena di supermercati, e l’altro pure era ancora legato a un’altra catena. Che vuole, non si vuole fare fatica, perché la domanda è sempre la stessa: ’Se non guadagniamo subito, cosa facciamo?’. Ma per fare un lavoro del genere si deve pensare sul lungo periodo. E così si può lasciare una bella impronta, come credo abbiamo fatto noi". I fratelli Landi saluteranno i clienti il 30 dicembre con un aperitivo in macelleria. In attesa di offerte. "Vedremo, ma saremo contenti di salutare tutti".

 

 

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