Cinquecento ’No pass’ in piazza Poi corteo lungo via Indipendenza

Protesta identica a quella di sabato scorso. E cartelloni pro De Donno

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Striscioni, cartelloni e megafoni. "No Green Pass", "Libertà". Ancora: "Il vaccino è davvero l’unica soluzione, quella finale". Questo il tenore della protesta dei circa cinquecento ’No pass’ che ieri pomeriggio si sono dati appuntamento tra piazza del Nettuno e piazza Maggiore. Come in altre città d’Italia, e in altri due precedenti appuntamenti in città (quello di mercoledì in piazza Galvani, cui hanno partecipato circa 200 persone, e quello più nutrito della settimana scorsa, in cui in piazza Maggiore si radunarono in un migliaio), ecco quindi la protesta contro il nuovo decreto del governo che prevede l’obbligo della ’Certificazione verde Covid-19’ – che si ottiene ricevendo il vaccino anti Covid o con un certificato di avvenuta guarigione dal virus nei mesi scorsi – per accedere per esempio a ristoranti al chiuso, piscine e palestre, spettacoli e musei.

Il gruppo, dapprima riunito all’ombra della Fontana del Nettuno, è poi partito in corteo verso piazza XX Settembre, attraversando la via Indipendenza dei T-Days, e da qui ha fatto poi dietrofront per tornare in piazza Maggiore. Attorno alle 20 tutto è finito, la maggior parte dei partecipanti si era dispersa. Sul posto, a monitorare la situazione, gli agenti della polizia e della Digos.

Non solo a Bologna, si diceva, si sono radunati ieri i ’No pass’ e ’No vax’. La promessa è di replicare la manifestazione ogni sabato, fino "alla fine della dittatura sanitaria". In molte di queste ’riunioni’ sono comparsi cartelli a favore dello pneumologo mantovano Giuseppe De Donno, padre della contestata terapia del plasma iperimmune per curare il Covid, trovato morto martedì scorso a casa sua: tutto fa pensare a un gesto volontario, ma la Procura di Mantova ha deciso di aprire un fascicolo per istigazione al suicidio. Una vicenda dibattuta, per cui i No pass bolognesi hanno scritto lo striscione "in memoria di Giuseppe De Donno, suicidato da Stato e Media". La famiglia del medico ha preso le distanze da queste manifestazioni a livello nazionale.

f. o.

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