REDAZIONE BOLOGNA

Con i Lemon Twigs tuffo negli anni 1960 e nel power pop colorato

I due fratelli newyorkesi presentano il loro ultimo disco all’Estragon. Il concerto di stasera è la loro unica data italiana

I due fratelli presenteranno il loro album A Dream is All We Know. ’, all’Estragon

I due fratelli presenteranno il loro album A Dream is All We Know. ’, all’Estragon

Stasera all’Estragon, alle 20, la rassegna Astrale propone un viaggio nel tempo attraverso il ‘Merseybeach’, dove il torrente del fiume Mersey di Liverpool si arena in rotoli di onde sulle spiagge di Los Angeles. Là dove le dune di sabbia californiana dei Beach Boys costeggiano le colline verdi e fiorite del paese di Pepelandia (Pepperland) dei Beatles. E dove i Lemon Twigs compongono e suonano la loro musica tra power pop e glam rock. Merseybeach è il nome che il duo formato dai fratelli Brian e Michael D’Addario (rispettivamente classe 1997 e 1999) ha dato a uno stile musicale che riunisce la band di Paul McCartney e quella di Brian Wilson. Uno stile che ha ricevuto gli elogi di leggende come il cantante Elton John o Tony Visconti, l’ex produttore di David Bowie, degli Stranglers e dei T-Rex. Per l’unica data italiana del lorotour europeo, i Lemon Twigs presenteranno il loro quinto album, ‘A Dream is All We Know’, pubblicato dal label Captured Tracks (etichetta che ha lavorato con artisti come The Soft Moon, Mac Demarco o i DIIV) il maggio scorso.

Con questo nuovo disco, con 12 canzoni, i newyorkesi continuano la loro rielaborazione di sonorità degli anni Sessanta e Settanta sempre influenzati dai Beatles: si può notare in brani come ‘They Don’t Know How To Fall In Place’, ‘Church Bells’ o ‘Peppermint Roses’. Tuttavia nella loro discografia, composta già da cinque album, i due giovani si affermano anche come gli eredi dei Beach Boys, eredità che si comprende pienamente ascoltando ‘In The Eyes Of The Girl’, una ballad con cori quasi identici a quelli di ‘Surfer Girl’. In apertura dello show, suoneranno il musicista Conor Lumsden e la sua formazione Music City.

Arthur Duquesne