Coronavirus, 800 studenti 'bloccati' a Bologna. Isolati, creativi e felici

Le storie dei fuori sede che hanno scelto di restare nelle residenze Er.Go in città. La direttrice: "Le nostre strutture hanno un’anima".

Una studentessa segue una lezione online durante l’emergenza Covid-19

Una studentessa segue una lezione online durante l’emergenza Covid-19

Bologna, 20 aprile 2020 - Registrare il pezzo della vita, quello che ti farà trionfare in un talent post Covid, quando tutto andrà davvero bene. Oppure studiare tanto, per finire in volata Medicina e poter mettersi subito a disposizione. E guardare film, distrarsi con il teatro, fare due chiacchiere con il bel ragazzo al piano di sopra anche con una castrante videochiamata.

I ragazzi stanno bene, sono a casa nei loro studentati. Di loro proprietà ormai, perché le famiglie sono lontane e se la parmigiana di mamma è lontana, almeno il cuore di chi vive la stessa esperienza è vicino. Sono 800 quelli che vivono le residenze sotto le Torri, e sono circa 1.600 in totale in tutti gli studentati gestiti da Er.Go, l’azienda regionale per il diritto agli studi superiori.

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Quindi a Bologna sono giusto la metà rispetto al totale regionale, un numero importante che racconta anche una scelta di responsabilità. A Rovereto e a Cefalù ci si tornerà quando tutto andrà davvero bene.

Da poco, intanto, sono state consegnate le mascherine a tutti gli ospiti delle residenze, come racconta la direttrice di Er.Go, Patrizia Mondin. "Le abbiamo distribuite dopo averle ricevute dal Comune – racconta la Mondin –. Pacchetti da 3 a testa, poi ogni studentato ha in portineria delle piccole scorte di riserva. Approfitto quindi per ringraziare l’assessore Alberto Aitini, che ha dimostrato davvero una grande disponibilità".

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La fortuna di Er.Go sta anche nel grande lavoro dei portierati. "Un grande punto di riferimento per i nostri ragazzi – continua la Mondin –, specie in questa fase. Gli studenti hanno vissuto un primo periodo di assestamento, scoppiata l’emergenza, dovevano ben capire cosa stesse succedendo. Non siamo dovuti intervenire su comportamenti strani, e dire che io all’inizio ero molto attenta perché tutte le regole venissero rispettate, sui distanziamenti e le protezioni. Ma tutti i ragazzi sono stati responsabili". La direttrice è orgogliosa dei "suoi" ragazzi, perché quella degli studentati è una comunità nella quale ci si vuole più bene del solito. "In emergenze come queste viene fuori l’anima delle persone, e le nostre strutture hanno un’anima". Non a caso fuori dalle porte, a Pasqua, sono comparsi ovetti di cioccolato e biglietti di auguri. "Piccoli doni offerti dal personale delle portinerie, davvero un bel gesto per far sentire i nostri ragazzi meno soli".

Infine, Er.Go sta preparando qualcosa di davvero speciale. "Abbiamo lanciato l’hashtag #unaltrogiornoèandato, citando Guccini. Abbiamo chiesto ai nostri residenti in tutta la Regione di mandare una foto, video, racconti e descrizioni di questo periodo di isolamento. Stanno già arrivando, l’idea è creare un racconto che resti nel tempo, stiamo pensando anche a un libro"

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