Covid Bologna, sale l’incidenza: i contagi restano in famiglia

Pandolfi (Ausl) fa il punto sul trend: "Superati i 50 casi ogni 100mila abitanti, è un rischio per gli ospedali. In casa il Covid corre"

L’attenzione resta alta sui casi in famiglia e a scuola

L’attenzione resta alta sui casi in famiglia e a scuola

Bologna, 29 ottobre 2021 - «Da una settimana il tasso d’incidenza ha superato i 50 casi positivi ogni 100mila abitanti". Non nasconde la polvere sotto il tappeto Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl, nel fare il punto della situazione sull’andamento dei contagi. Ed è una soglia importante per ciò che rappresenta quella che il tasso d’incidenza dei casi ha superato, poiché "rappresenta il limite oltre il quale gli ospedali possono tornare sotto pressione", continua il dirigente. Una risalita che Pandolfi riconduce ancora una volta "per il 70% a contagi frutto di contatti familiari".

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È ancora a casa insomma che il virus corre. Ma c’è di più. "Il 10% dei casi di questi giorni proviene da ambienti amicali o lavorativi e il 20% riguarda le scuole, un dato anche questo in risalita". Fra i fattori che più influiscono in questo quadro ci sarebbe "la sensazione di falsa sicurezza da parte dei cittadini che, seppure vaccinati, ora si sentono di poter fare come se nulla fosse. Purtroppo questo non è possibile. Il vaccino dà maggiore protezione, ma non basta per dimenticarsi tutto. Secondo – elenca ancora Paolo Pandolfi –, c’è un rilassamento dei comportamenti nelle strutture comunitarie, sul lavoro, dove sempre meno si ricorre a mascherine e distanziamento. Terzo, il virus è cambiato ancora e la sua contagiosità è maggiore rispetto al passato. Questo lo rende molto più trasmissibile per via aerea, rimanendo nella stanza più a lungo".

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Per questo, rimarca il dirigente dell’Ausl, "è importante raggiungere una quota di copertura vaccinale nella fascia di età dai 12 ai 39 anni dell’85%. Ci siamo vicini, ma non arrivati". Fasce d’età più giovani rappresentano oggetto di particolare attenzione anche perché "a scuola in questo momento stiamo attuando quarantene ’soft’, cercando di mettere a casa solo i contatti stretti di un positivo. Se però il trend dei contagi dovesse continuare a salire, vedrei come più opportuno un ritorno al vecchio metodo. Ossia procedere alla quarantena per tutta la classe all’insorgere di un contagio. Creerebbe molti più disagi, ma non possiamo permetterci una crescita sistematica".

A porre un freno deve essere anche la campagna vaccinale, visto e considerato che "circa l’80% dei nuovi casi sono non vaccinati – continua Pandolfi –. Con questo non voglio dire che ci sia la complicità delle manifestazioni e cortei No pass, non abbiamo evidenze di focolai riconducibili a queste occasioni di protesta. Certo, migliaia di persone assembrate senza mascherina rappresenta una pericolosa occasione di contagio". A spaventare di più l’Ausl però sono "il freddo e gli ambienti chiusi, in cui nei prossimi mesi staremo sempre di più, aumentando il rischio di trasmissione del virus. Da Halloween a tutte quelle occasioni di festa e incontro che seguiranno nei prossimi mesi, l’attenzione deve essere massima". Nel frattempo, ieri è stato l’ultimo giorno di attività dell’hub vaccinale all’Unipol Arena. Ma con terze dosi per tutti a partire da gennaio l’Ausl assicura: "Valuteremo l’andamento di contagi e campagna, tenendo già in conto alcuni nuovi luoghi papabili in cui allestire una nuova hub, anche più ampia dell’Unipol", conclude Pandolfi. Il bollettino. Intanto, ieri si sono registrati 56 nuovi casi, di cui 41 sintomatici. Calano di un’unità le terapie intensive (12 i posti occupati), ma c’è una nuova vittima, una donna bolognese di 79 anni.  

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