MONICA RASCHI
Cronaca

Covid Bologna, nuovi casi sopra a mille Bordon: "C’è preoccupazione"

Il numero uno dell’Ausl afferma che "per molto tempo dovremo convivere con reparti per il virus"

Un'immagine del reparto di terapia intensiva (archivio)

Un'immagine del reparto di terapia intensiva (archivio)

Bologna, 24 marzo 2022 - Sono 1.003 i nuovi contagi da coronavirus e l’indice Rt (cioè la possibilità di contagio), a Bologna, torna sopra a 1. Le vittime sono due: una donna di 92 e un uomo di 93 anni, ma almeno nelle terapie intensive il numero dei ricoverati resta invariato rispetto alle 24 ore precedenti: 17.

Il superamento di quota mille delle nuove infezioni provoca una certa apprensione fra il personale sanitario. "La preoccupazione è che oggettivamente assistiamo a un rimbalzo dei casi e un Rt che va a replicare di nuovo il virus – afferma Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl Bologna –. Speriamo che questa ripresa sia legata a pochi giorni o settimane. Chiediamo però sempre massima attenzione e responsabilità alle persone, soprattutto nei luoghi chiusi".

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Al momento, prosegue il numero uno dell’Azienda Usl "siamo in una fase in cui l’Rt a Bologna supera di nuovo l’1: siamo a 1,10. Abbiamo avuto una media negli ultimi sette giorni di oltre 800 contagi e ora sfondiamo i mille. Quindi dobbiamo tenere la guardia alta". Negli ospedali, aggiunge Bordon, "c’è qualche ricovero in più, ma per fortuna sono rari i casi di polmonite bilaterale. Spesso sono persone che sono in ospedale per altri motivi e si scopre che hanno il Covid, magari con bassa sintomatologia". Alla domanda se l’aumento dei contagi sia determinato dalla sotto variante Omicron BA.2, come del resto avevano già preventivato gli infettivologi parecchi giorni fa, Bordon dichiara che "è sicuramente presente e ha una prevalenza rapida quindi immaginiamo che i casi di contagio siano comunque da Omicron".

Secondo le stime dell’Ausl è plausibile prevedere un rimbalzo tra fine marzo e inizio aprile. "Speriamo in numeri contenuti, non ci aspettiamo una grande pressione sugli ospedali – dichiara il direttore generale –. Pensare però di avere un livello zero di ospedalizzazione per Covid nelle prossime settimane non è reale. Piuttosto è da immaginare che per molto tempo dovremo convivere con reparti Covid nelle nostre strutture in maniera fisiologica, ma se è fisiologica, vuole dire che non compromette la nostra mission, che è fare anche altro ovviamente". Dopo due anni di pandemia, ragiona ancora Bordon, "sappiamo che il virus non fa sconti e dobbiamo guardare con realtà quello che è successo, anche le fasi storiche in cui la pandemia ha colpito di più, cioè in autunno, in inverno e in primavera con alcuni rimbalzi. In estate invece le cose migliorano. E’ tutto legato alle varianti e all’alta copertura vaccinale. Ci dovremmo chiedere cosa sarebbe successo questo inverno se non avessimo avuto il tasso di vaccinazioni che abbiamo avuto".

 

 

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