Covid, si va verso il giallo Donini: "La possibilità c’è"

L’assessore regionale: "Decisivi i prossimi giorni per i reparti ordinari". Bordon (Ausl): "Da lunedì accolte altre 15 persone nella rete ospedaliera"

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L’Emilia-Romagna vede un nuovo anno sul filo della zona gialla. Il cambio di colore a breve, ormai, non è più un’ipotesi remota. Ad ammetterlo è l’assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini: "Direi che la possibilità c’è", ammette, a chi gli pone la domanda. A pesare sarà l’andamento dei prossimi tre o quattro giorni: "In questa settimana è decisivo soprattutto il livello di criticità dei reparti ordinari. Noi siamo attorno al 13-14%, quindi potrebbe essere che tra qualche giorno si possa superare questa criticità". L’asticella è fissata al 15%. A rallentare la salita verso quella soglia decisiva contribuisce, spiega Donini, il fatto che i tempi di degenza si siano accorciati per i vaccinati: "Questi giorni sono decisivi per capire". In ogni caso, "in valore assoluto è chiaro che, più contagi ci sono, più qualcuno che possa avere bisogno per qualche giorno di cure ospedaliere sicuramente c’è". I fari in queste ore sono puntati sulla variante Omicron, la cui diffusività in Emilia-Romagna "ha raggiunto oltre il 20% dei casi totali, ma che si pensa possa progredire rapidamente, perché in altre regioni, penso alla Lombardia, è già al 40%". Il lato positivo è che i casi non aumentano in proporzione alle ospedalizzazioni, "ma in valore assoluto ci aspettiamo anche qualche numero in più nei reparti". In tutto questo, nelle terapie intensive, "la grande maggioranza dei ricoverati, oltre il 70% in regione, sono persone non vaccinate nemmeno con una dose".

Considerazioni fatte alla Casa della salute Porto Saragozza di via Sant’Isaia, dove da ieri campeggia un maxi poster che ringrazia i volontari delle associazioni impegnate nel supporto alla campagna di vaccinazioni. Il fondale richiama la cerimonia di ringraziamento che si è svolta al Maggiore a settembre ed è stato svelato durante un’iniziativa promossa dall’associazione Andromeda, dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana e da Volabo. Presenti anche l’assessora comunale Roberta Li Calzi e il dg dell’Ausl Paolo Bordon, che sulla pandemia ha spiegato come tra il 27 e il 28 si siano registrate 15 persone in più "accolte nella nostra rete degli ospedali". Bordon spinge sulla vaccinazione dei 5-11enni, "che finora ha avuto numeri bassi perché eravamo sotto il 5% della popolazione target". Insomma, "si sono vaccinati ancora troppo pochi". E l’Ausl prende le contromisure: "Abbiamo aumentato la disponibilità in agenda di altri 2mila posti per cercare di favorire quelle famiglie che volessero vaccinare i bambini prima della ripresa dell’anno scolastico". Le terze dos, invece, proseguono spedite: "Stanno andando bene, la campagna trova fidelizzazione in chi ha già fatto il vaccino per le prime due somministrazioni".

Riccardo Rimondi

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