Crac Maccaferri, ricollocati quasi seicento lavoratori

A tre anni di distanza dal concordato, restano solo 22 addetti in mobilità. La Fiom: "Un grande risultato, già firmati due integrativi"

Migration

Quasi 600 lavoratori salvati. A quasi tre anni dalla crisi finanziaria che ha travolto il gruppo Maccaferri, sono rimasti solo 22 gli addetti in mobilità. Per il resto, le fabbriche del gruppo non si sono mai fermate, salvaguardando la forza lavoro e il prodotto.

L’ultimo passo, il 5 maggio scorso a Roma, con la sottoscrizione della cessazione attività della holding Seci: dei 120 dipendenti iniziali, un centinaio sono stati ricollocati. Ne restano appunto 22 che, con un piccolo incentivo da 2mila euro l’uno, potranno quasi tutti essere avviati alla pensione.

"Non era certo un risultato scontato, il lavoro che abbiamo fatto ha pagato – dice Marco Colli, che ha seguito la vicenda per la Fiom Cgil -. Grazie anche all’aiuto della Regione e agli ammortizzatori sociali, abbiamo dimostrato che la difesa del prodotto era la linea giusta, sono tutte aziende appetibili".

La Samp di Bentivoglio, che aveva 350 addetti, è stata venduta a pezzi ad altre aziende come la Bonfiglioli, la tedesca Emag, l’americana Startcutter (l’omologa è stata firmata a fine aprile) e la svizzera Hvd.

Le Officine Maccaferri hanno oggi 100 dipendenti (venti in meno di quelli originari) e sono state acquistate all’asta dalla cordata di fondi capitanata da Carlyle, mentre negli altri rami del gruppo, come quello edile e agroindustriale, la maggior parte delle attività è stata ceduta senza licenziamenti. E non è finita, perché lunedì la Samputensili Machine Tools, in mano appunto alla Emag che ha costruito anche un nuovo stabilimento ad Anzola, firmerà l’integrativo.

"Piena occupazione ma anche pieni diritti – aggiunge Colli –, abbiamo difeso e addirittura aumentato il salario ai lavoratori. Se c’è una cosa che ci insegna questa vicenda è che c’è bisogno di imprenditori che si occupino meno di finanza e più di produzione".

Il crac del gruppo Maccaferri, che vantava più di un miliardo di fatturato e 5mila dipendenti totali, risale a quattro anni fa. Nel 2019, il gruppo si è impegnato in un concordato in tribunale per un’esposizione monstre, da citca 700 milioni di euro: lì è partita la lunga strada per salvare addetti e aziende. Resta aperta la partita della restituzione delle somme ai creditori.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro