Crisi Caffitaly in stallo, scattano otto ore di sciopero

Tosti (Cisl): "Nessun piano industriale". Ramponi (Cgil): "Commesse in calo".

La crisi del caffè torna a toccare la montagna. A due anni dalla vertenza Saga Coffee, a incrociare le braccia sono i dipendenti di Caffitaly che scioperano oggi per otto ore, dopo aver approvato (al termine di due giorni di assemblee) un pacchetto di 40 ore di astensione dal lavoro con un presidio ai cancelli della sede in via Panigali dalle 10. La decisione è arrivata dopo l’incontro in Città metropolitana con l’azienda, le istituzioni e Claudio Solferini, l’esperto individuato nell’ambito della procedura di composizione negoziata. L’azienda, oltre ad aver avviato la procedura, ha anche presentato istanza di applicazione di misure protettive del patrimonio a inizio mese. Insomma, la preoccupazione resta alta, mentre la presentazione del piano industriale è slittata ancora.

"Dovevamo averlo per l’inizio del prossimo mese, ma a oggi non c’è e non sappiamo se lo avremo a fine maggio", dice Paolo Tosti della Fai Cisl. "C’è un problema di tenuta finanziaria e le commesse calano sempre più – spiega Marco Ramponi della Flai Cgil –. Con la manifestazione diciamo che non ci possono essere due tempi: i due aspetti vanno affrontati insieme e la soluzione della parte finanziaria non può condizionare quella della parte produttiva". I dipendenti di Caffitaly a Gaggio Montano sono circa 180, in due stabilimenti. Una sessantina lavora all’assemblaggio delle macchine macchine professionali per il caffè. Circa 120, invece, sono impegnati nella produzione e commercializzazione di capsule. A febbraio erano emerse le trattative per rinegoziare un debito di circa 150 milioni con un pool di banche.

ros. carb.

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