Dal sociale allo spazio, per un’economia senza confini

Il presidente Carlo Monti: "Da ‘Fondo Sì’ a ‘Primo Space’ ci siamo indirizzati verso una nuova generazione di investimenti"

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Primo Space è il primo fondo di venture capital italiano, lanciato nel luglio 2020 da Primomiglio SGR, e uno dei pochi al mondo specializzati sull’industria legata allo spazio.

Nonostante l’impatto culturale della crisi pandemica, è esplosa la domanda di digitalizzazione ed è emersa l’imprescindibile necessità della società di dotarsi di strumenti idonei a gestire una nuova dimensione del lavoro, della scuola, della famiglia e del tempo libero.

La space economy, d’altra parte, è oggi un altro comparto in forte crescita, sia per quanto concerne operazioni nei segmenti relativi all’infrastruttura spaziale, sia in quelli riguardanti le applicazioni a terra, e per questo, tra i principali sottoscrittori del fondo, oltre alla Fondazione Carisbo figurano anche soggetti di grande rilievo come il Fondo europeo per gli investimenti-Fei, Cdp Venture Capital Sgr, Compagnia di Sanpaolo e Banca Sella.

Il Fondo social impact-Fondo Sì, invece, è il primo fondo di investimento lanciato da Sefea Impact SGR, società con un’esperienza più che decennale nella finanza per l’economia sociale, con l’obiettivo di sviluppare un settore di imprese capaci di fornire, in maniera sostenibile e consapevole nel lungo termine, risposte adeguate ai bisogni della società.

Tra i principali sottoscrittori e investitori istituzionali del fondo, oltre alla Fondazione, anche Bper Banca e Fondazione ‘Con il Sud’.

"Ci siamo indirizzati verso una nuova generazione di investimenti perseguendo prima di tutto lo scopo sociale – dichiara il presidente della Fondazione, Carlo Monti –, senza trascurare il ritorno economico. I nostri investimenti intendono contribuire a creare impatti sociali positivi e al tempo stesso misurabili, coniugando la natura filantropica dei nostri interventi al tema della sostenibilità. Siamo così in grado sia di concretizzare progetti diretti come BIG, sia di sostenere, in un’ottica addizionale, quelle realtà impegnate nell’innovazione e nello sviluppo delle comunità che altrimenti non avrebbero la possibilità di progredire, a beneficio di un’economia che sia veramente inclusiva".

Lorenzo Pedrini

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