Dalle ceneri dell’ex Saeco rinasce la Gaggia

L’accordo, firmato in Regione, prevede la fusione per incorporazione di Versuni e la conseguente creazione di una nuova società

Dalle ceneri dell’ex Saeco rinasce la Gaggia

Dalle ceneri dell’ex Saeco rinasce la Gaggia

Bologna, 5 aprile 2024 – Dalle ceneri della ex Saeco rinasce la Gaggia. Siglato in Regione un nuovo accordo tra i sindacati e l’azienda, che prevede la fusione per incorporazione di Versuni Manufacturing Italy (la ex Saeco, per l’appunto) con Gaggia Spa, azienda milanese dello stesso gruppo. Il risultato è la creazione di una nuova realtà che avrà la sede principale a Gaggio Montano, dov’era di casa la precedente fabbrica di macchine da caffè. Nello stabilimento troveranno lavoro 205 persone, con 25 lavoratori in esubero, per i quali sono previsti incentivi per la mobilità volontaria. La fusione dovrebbe aver luogo a partire dal prossimo giugno. A Gaggio Montano dovrebbe avere sede anche la gestione delle attività di produzione e stoccaggio dei pezzi di ricambio, ’compatibilmente con le esigenze aziendali e di business’.

Si tratta di un accordo che "fornisce importanti risposte di carattere economico, produttivo e occupazionale non soltanto ai lavoratori coinvolti, ma a tutto il territorio dell’Appennino nel suo complesso", commentano le sigle dei metalmeccanici Fiom-Cgil e Fim-Cisl. Nasce dunque una "nuova, più solida e distinta entità", continuano i sindacati, soddisfatti perchè l’intesa "ci consente di salvaguardare l’occupazione e di dare un futuro industriale al sito produttivo di Gaggio Montano, nonché il rilancio dello storico marchio Gaggia, che darà il nome alla nuova società".

"Questo accordo è frutto del lavoro di grande responsabilità delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanze dei lavoratori, che ha portato alla migliore mediazione possibile", commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla. L’operazione che si è conclusa oggi è complessa- continua Colla- ma con un piano industriale che si inserisce in uno scenario di prospettiva. Un rilancio del sito produttivo in un contesto territoriale fragile, proprio per la sua collocazione in un piccolo comune dell’Appennino, che riveste un rilievo strategico per la tenuta sociale del territorio. La Regione si impegna a sostenere questo passaggio con i propri strumenti, legislativi e normativi".

"Con la firma di oggi si conclude positivamente una vertenza che aveva allarmato la città di Bologna- commenta Sergio Lo Giudice, capo di gabinetto della Città metropolitana con delega al lavoro. Fiom e Fim dal canto loro plaudono "l’impegno di tutti gli attori in campo e l’applicazione del Patto per il Lavoro. Tutti elementi che hanno consentito di giungere a un accordo che fornisce risposte concrete a un territorio fragile, ma ricco di competenze e potenzialità ".

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