Il racconto di Daniele Carella: "Ho preso il rapinatore in fronte con la mazza"

L’assalitore è lo stesso del doppio colpo in via Stalingrado VIDEO Faccia a faccia col rapinatore

Carella stringe la mazza

Carella stringe la mazza

Bologna, 28 agosto 2015 - Ecco il racconto dell'edicolante Carella che con un colpo di mazza ha messo in fuga il rapinatore che gli chiedeva dei soldi (VIDEO).

Non deve essere stato bello ritrovarsi un uomo armato alle spalle alle 5 di mattina.

«Devo dire che lì per lì non mi sono spaventato perché pensavo fosse un amico che mi stava facendo uno scherzo – racconta Daniele Carella dopo il tentativo di rapina subito –. Era davvero ridicolo con quella busta del rusco in testa. Infatti, la mia prima reazione è stata quella di togliergli il sacchetto per farmi due risate. Quando poi ho visto che era uno sconosciuto mi sono spaventato».

Anche dopo, però, ha mantenuto sempre il sangue freddo.

«In verità, non avevo visto il coltello, quindi ho pensato che fosse solo un mezzo ubriaco, un imbecille. L’ho invitato ad andare via, sperando di cavarmela così. A quel punto il ladro si è innervosito, mi ha puntato il coltello contro dicendo che se non gli davo i soldi mi avrebbe tagliato la faccia. A quel punto ho fatto finta di assecondarlo e gli ho detto che i soldi li avrei dovuti prendere dalla cassa, dietro il bancone».

E invece dei soldi ha preso una mazza da baseball.

«Quello è un ricordo di infanzia, regalatomi da mia madre quando io giocavo a baseball e l’ho sempre tenuta lì in edicola. È un oggetto antico, quasi da antiquariato, che conservo per il forte legame affettivo, ma che in questo caso mi ha salvato».

Il ladro cosa ha fatto quando l’ha vista con la mazza?

«Nulla, non si è spaventato. Io gli ho detto ‘adesso siamo pari, cosa vogliamo fare? Guarda che c’è una telecamera che sta riprendendo tutto’, ma a lui non gliene fregava assolutamente nulla. Così, per cercare di farlo andare via, ho preso il cellulare e con il vivavoce ho chiamato la polizia, ma il ladro continuava a chiedermi i soldi e buttarmi addosso i giornali. Quindi, a quel punto, per tenerlo lontano dal banco, gli ho dato una pacca in fronte e ha funzionato, perché è scappato».

Il ladro alla fine è stato arrestato e si è scoperto essere lo stesso che domenica scorsa ha rapinato due volte la stessa edicola in via Stalingrado.

«Questa volta ha scelto male l’edicola e l’edicolante. Sia chiaro, però, che io non sono un eroe, ma solo uno che ha fatto il suo dovere per difendere la propria vita e il proprio lavoro».

Non tutti avrebbero reagito allo stesso modo.

«Ognuno deve fare quello che si sente, senza assumere atteggiamenti sovraordinati alle proprie capacità, ma è doveroso difendere la propria quotidianità. Perché nel momento in cui inizi a subire, subirai per tutta la vita».

Quanto accaduto dimostra che c’è un problema sicurezza in città?

«C’è una massa di lavoratori che alzano la serranda in orari in cui la città è particolarmente pericolosa. Io ancora una volta dico che la buona illuminazione e le telecamere potrebbero fare da deterrente e aiutare le forze dell’ordine a fare giustizia».

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