"Credo che ci sia un filo rosso che lega l’eccidio di Marzabotto agli eccidi di gatti che ogni giorno sono perpetrati nel nostro Paese". La provocazione è di Davide Celli, consigliere comunale dei Verdi a Bologna e figlio del più noto etologo Giorgio, grande conoscitore e amante degli animali, che fu anche europarlamentare e conduttore tv. Ieri in Consiglio comunale Celli ha voluto fare un parallelo tra la strage compiuta dai nazifascisti sulle colline bolognesi e quella in corso a suo dire ai danni dei felini: "In entrambi i casi il comune denominatore è la violenza, perpetrata sui più deboli". Da tempo l’esponente dei Verdi denuncia una sparizione di gatti nel paesino dove vive sull’Appennino. Ebbene "i gatti che sono spariti a Monzuno pensavo fossero un caso isolato, ma mi sbagliavo di grosso – dichiara –. Ogni giorno in molte parti del nostro Paese si pratica la caccia al gatto e seguono inquietanti e assai assortite forme di tortura".
Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro