REDAZIONE BOLOGNA

Debussy fra classica, jazz ed elettronica

Il festival al via dal 21 novembre. É il primo dedicato. al compositore francese. Conservatorio in prima fila.

Aurelio Zarrelli del Conservatorio

Aurelio Zarrelli del Conservatorio

Il grande patrimonio culturale della musica classica, riletto, reintepretato, restituito a un pubblico nuovo attraverso una sensibilità contemporanea che attinge ai moderni linguaggi popolari, come quelli del jazz e dell’elettronica. È una delle aspirazioni di una nuova manifestazione che andrà in scena tra Bologna e Ferrara dal 21 al 24 novembre, il Festival Debussy, il primo in Italia interamente dedicato al compositore francese. Realizzato in collaborazione tra l’Orchestra Sinfonica d’Este e il Conservatorio Martini, con la direzione artistica di Stefano Malferrari, propone una serie di appuntamenti nei quali il rigore delle partiture di opere celebri dialogherà con la ricerca, con scenari inediti, grazie alla partecipazione di musicisti provenienti da altre dimensioni sonore. "Indagare, dice Malferrari, nel breve spazio temporale di quattro giornate, la figura del compositore, vuol dire immergersi in un mondo che stava proponendo cambiamenti e conflitti dialettici e artistici che hanno segnato imprescindibilmente la storia dei decenni a venire". Centrale il contributo dell’istituzione di Piazza Rossini, che già negli anni Settanta aveva istituito una cattedra di Musica d’Uso, sfidando le convenzioni accademiche e che metterà a disposizione della rassegna, non solo i suoi prestigiosi spazi, ma anche le conoscenze che nascono all’interno dei corsi dedicati proprio alla musica afro americana e all’elettronica. "Sono convinto, commenta il direttore del Conservatorio Aurelio Zarrelli, che il Festival Debussy non solo metterà ancora una volta in risalto la maestria dei nostri ragazzi, ma getterà una importante luce di contemporaneità su un compositore che ha rivoluzionato il linguaggio musicale del ‘900".

Si inizia il 21 in un luogo di grande bellezza e di forte valore simbolico, l’Accademia Filarmonica, dove, in Sala Mozart (dalle 15), dopo una introduzione all’ascolto di Piero Mioli, Debora Govoni, soprano, e Stefano Malferrari, pianoforte eseguiranno pagine di Debussy, Hahn e Ravel. Il giorno successivo, il 22 (dalle 17), nell’Aula Fugazza del Conservatorio, Stefano Zenni racconterà il rapporto tra Debussy e le musiche afro americane e poi ci sarà il concerto Debujazz, la reinterpretazione di temi debussiani in chiave jazzistica a cura delle Classi di Jazz. Il 23, nello stesso posto, aula Respighi, ci sarà DebussX, pianoforte e live electronics a cura degli studenti delle Classi di Musica Applicata (alle 12.30) e poi l’esibizione di altri allievi alle prese con Debussy, de Falla, Gaubert (alle 15.30) Finale il 24 a Ferrara (alle 10), nella Sala della Musica, protagonisti, questa volta i talenti del Conservatorio Frescobaldi. La partecipazione a tutte le attività del Festival è a ingresso gratuito.

Pierfrancesco Pacoda