Bologna, dehors anti assembramenti in via Petroni e piazza Verdi

Tornano i tavolini all’aperto anche nella strada della movida notturna. Spunta il patto con i residenti. "Pronta una nuova vita per tutta la zona"

Rachid Daniane, titolare del caffè ‘Paris’ di via Petroni, in zona universitaria

Rachid Daniane, titolare del caffè ‘Paris’ di via Petroni, in zona universitaria

Bologna, 4 maggio 2021 -  Via Petroni si riprende i dehors. Vuole rinascere la via, fulcro della zona universitaria e spesso anche della movida più insistente, in quel mondo prima del Covid quando non esisteva il coprifuoco. Ma la vita, responsabile, sta tornando.

Ecco perché la strada vuole rinascere rispettando prima di tutto le regole. E per farlo non c’è niente di meglio di un patto tra osti e residenti.

Un’intesa che ha già il suo primo vagito, come conferma Rachid Daniane del ‘Paris’. "Da qualche giorno i miei clienti possono usare il dehors esterno – spiega Daniane, che ha di fatto inaugurato il ritorno dei tavolini all’aperto in via Petroni –, sono contento perché tanto mi sono battuto, assieme ad altri osti della via, perché questa strada sia rivitalizzata e riqualificata a dovere. Bisogna rispettare le regole, certo, per questo non siamo pronti a lavorare in maniera diversa".

L’avvio dei dehors sarà sperimentale, poi di vedrà, il Comune assicura agevolazioni ai locali – dall’esenzione del canone del suolo pubblico fino ad altre facilitazioni burocratiche – fino alla fine dell’anno. Il ‘Paris’ di Daniane è pronto a puntare sulle colazioni. "Sì, sicuramente faremo questo passo, bisogna far rivivere la via con un’offerta nuova. Ne ho parlato con i comitati dei residenti, con Giuseppe Sisti che ringrazio, e anche con l’assessore Alberto Aitini, ringrazio anche lui – sottolinea Daniane –. E’ importante che tutti ci impegniamo per riqualificare via Petroni e renderla sempre più bella per il post Covid".  

I dehors del ‘Paris’ dovrebbero essere i primi di una serie, sono attesi con la bella stagione nuovi allargamenti. Un altro locale che è in procinto di usufruire del dehors è ‘La Cambusa’, che ne ha fatto richiesta al Comune. E Palazzo d’Accursio ha ipotizzato una collocazione ‘larga’, su piazza Verdi.

La linea dell’amministrazione è chiara: i dehors devono essere, con le distanze debitamente rispettate, un punto fermo anti assembramenti. Per questo piazza Verdi potrebbe essere la chiave per dare spazio a locali che spazio fruibile davanti all’ingresso non ne hanno, come ‘La Cambusa’.

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"Stiamo valutando con il Comune, quella di espanderci con il dehors in piazza Verdi è una possibilità – spiega Francesco Busacco, titolare del locale –. Certo, per fare questo ho bisogno di personale, è un’operazione che costa, anche dal punto di vista delle attrezzature da impiegare. Stiamo valutando".

Per Busacco è fondamentale il ruolo che hanno i locali in quel punto delicato della città. "Ci facciamo un mazzo così, sono stati tanti i sacrifici – spiega il titolare, la Cambusa ha cambiato gestione dal settembre del 2019 –. Teniamo pulito e vogliamo mantenere la bella clientela che abbiamo, dai 20 ai 40 anni: a noi interessa la qualità dell’offerta e anche la qualità delle persone. In sei mesi, prima del Covid, il lavoro era stato molto bello, adesso speriamo di ripartire bene. Ringrazio l’assessore Aitini, che ho sentito molto disponibile, ho bisogno dell’ok del Comune".

Il dehors in piazza Verdi dovrebbe rimanere fruibile, nelle intenzioni del Comune e ovviamente anche del locale, anche durante il periodo estivo che vedrà gli eventi all’aperto del teatro Comunale.  

L’assessore Aitini (Commercio) ha recentemente portato in Consiglio la delibera, poi approvata, che ha prorogato i dehors straordinari "fino alla fine del 2021". Si tratta "sicuramente di un numero di mesi importanti ma assolutamente necessario – ha dichiarato l’assessore –, nella speranza che presto le attività possano usufruire di questa possibilità".  

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