
Dalla scomparsa di Papa Francesco, una domanda lampeggia nella mente dei bolognesi e della Chiesa felsinea: "Sarà il cardinale Zuppi...
Dalla scomparsa di Papa Francesco, una domanda lampeggia nella mente dei bolognesi e della Chiesa felsinea: "Sarà il cardinale Zuppi il successore di Bergoglio?".
Un quesito a cui, per ora, non si può dare risposta e a cui molti parroci e sacerdoti sotto le Due Torri preferiscono non pensare, forse per prudenza o scaramanzia ("Zuppi papabile? Oggi è il tempo della preghiera", taglia corto don Roberto Pedrini, rettore della Chiesa di San Salvatore).
In questo clima di silenzio, però, la figura del nostro don Matteo emerge sempre di più e, allargando lo sguardo sull’operato dell’arcivescovo di Bologna, lo scenario è abbastanza chiaro: "L’agire del cardinale Zuppi è stato molto in sintonia con il pensiero e l’opera di Papa Francesco – inizia don Matteo Prodi, presbitero nato a Bologna e docente Fter (Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna) – e questo è il fattore più rilevante", in grado di creare "una bella sintonia tra i fedeli, la Chiesa di Bologna e la Chiesa tutta", continua Prodi, secondo cui "per tantissimi aspetti" Zuppi potrebbe succedere a Francesco.
"Ma non parliamo di una questione italiana, bensì di una Chiesa internazionale, dove i cardinali italiani sono pochi - specifica il don, figlio di Vittorio Prodi -. Bisognerà capire quali saranno movimento e direzione che l’istituzione vorrà prendere. Sicuramente, per intelligenza, formazione e sensibilità Zuppi andrebbe benissimo".
Effettivamente, un papa italiano manca dal 1978, da quasi mezzo secolo. Per don Giulio Gallerani, parroco di Rastignano, "uno dei doni più belli del nostro vescovo Matteo è la capacità di dialogare con tutti, facendo sentire ognuno importante - racconta -. Un fattore molto importante per la Chiesa, che è una famiglia dove nessuno vale meno dell’altro e ognuno è prezioso".
Zuppi "lavorerebbe molto per la comunione - continua il don -. Lui dice sempre che vorrebbe tornare a fare il parroco (sorride, ndr), ma lasciamo fare al Signore, deciderà lui. Certo, è bello però averlo qui con noi, a Bologna".
Mariateresa Mastromarino