Droga a Bologna, maxi blitz anti spaccio: undici misure cautelari

Le misure sono state eseguite nelle ultime ore tra Bologna e le province di Modena, Ferrara e Pavia. Le indagini dei militari hannno documentato oltre 700 cessioni di stupefacente

La conferenza stampa dei carabinieri

La conferenza stampa dei carabinieri

Bologna, 10 novembre 2021 - Undici misure cautelari nei confronti di altrettanti spacciatori sono state emesse dalla magistratura bolognese al termine dell'indagine dei Carabinieri di Bologna condotta tra il maggio e il settembre scorso contro lo spaccio di droga in città.

Aggiornamento Chiuso il 'bazar della coca'. Tra i clienti le ragazze di Villa Inferno

La conferenza stampa dei carabinieri
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Le misure sono state eseguite nelle ultime ore tra Bologna e le province di Modena, Ferrara e Pavia. Le indagini dei militari hannno documentato oltre 700 cessioni di sostanze stupefacenti e numerosi episodi estorsivi a danno di residenti. Per 3 italiani sono scattate le manette. Svolte contestualmente perquisizioni finalizzate alla ricerca di materiale probante. Nel mirino è finito il quadrilatero dello spaccio a ridosso di Porta San Felice, tra le vie Casarini, Pier de' Crescenzi, Malvasia e dello Scalo.

Partendo da spunti investigativi emersi nel corso dell'indagine Villa Inferno e dalle numerose segnalazioni dei cittadini, i carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Bologna Centro, coordinati dal sostituto procuratore Stefano Dambruoso della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, hanno intrapreso un'attività di indagine che, grazie alle indagini tradizionali e all'ausilio di attività tecnica, ha permesso di cristallizzare oltre 700 episodi di cessione di sostanze stupefacente del tipo cocaina e hashish, nonché alcuni episodi di natura estorsiva a carico di 11 soggetti, di cui 6 italiani.

La vendita al dettaglio avveniva principalmente nel giardino del complesso residenziale del citato quadrilatero, divenuto vero e proprio 'bazar' della droga, nonché a ridosso delle porte di ingresso agli appartamenti delle insistenti case di edilizia popolare. Altra modalità di vendita scoperta dagli investigatori consisteva nella consegna a domicilio, diffusa su tutto il territorio della città di Bologna. Contestualmente al filone dello spaccio, sono stati accertati alcuni episodi estorsivi, commessi da alcuni degli indagati.

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