Bologna, 6 settembre 2014 - ENTRERÀ in vigore lunedì, o a stretto giro di giunta (al massimo entro mercoledì), la delibera regionale che regolamenta in Emilia Romagna la fecondazione eterologa (quella in cui una coppia ricorre a un donatore esterno di ovuli o seme). Ieri l’assessore regionale alla sanità Carlo Lusenti ha presentato le linee guida. Dalla prossima settimana ci si potrà mettere in lista d’attesa. Ecco un decalogo utile: dieci domande (con risposte) per capirne di più.
1 Quali coppie possono ricorrere all’eterologa? I coniugi o i conviventi di sesso diverso e maggiorenni se viene accertata e certificata una patologia causa irreversibile di sterilità-infertilità. 2 Quanto costa? E’ gratuita nelle strutture pubbliche, con il limite massimo dei 43 anni per le donne riceventi. E’ a pagamento nelle altre strutture private autorizzate. 3 Si paga il ticket? Il ticket è previsto solo nella fase precedente per esami dignostici e avvio procedura. 4 Quali requisiti deve avere un donatore? I maschi devono avere tra i 18 e i 40 anni, le donatrici tra i 20 e i 35 anni. Ogni donatore non potrà determinare più di 10 nascite. La donazione è un atto gratuito. 5 Si possono scegliere le caratteristiche del donatore?
I pazienti non possono scegliere le caratteristiche (colore di occhi, capelli, pelle, ecc). Il centro, però, deve ragionevolmente assicurare la compatibilità delle principali caratteristiche fenotipiche del donatore con quelle della coppia. 6 C’è una lista di attesa specifica per l’eterologa? No. C’è una lista unica per tutte le diverse tipologie di procreazione medicalmente assistita, ma la Regione studierà criteri di scorrimento delle liste. 7 Quali saranno i tempi di attesa? Secondo Lusenti «stando ai dati di 10 anni fa, quando l’eterologa si faceva, si stima un incremento di coppie del 10-15%: i tempi d’attesa dovrebbero restare da un minimo di 3 mesi a un massimo di 9». 8 L’eterologa si può fare solo nella propria regione? No, le coppie possono anche recarsi in altre regioni. 9 I donatori resteranno anonimi? Sì, il donatore non deve risalire alla coppia e viceversa. 10 Ci sarà un registro nazionale? Ogni centro avrà un registro: questo garantisce disponibilità di dati e garanzia del fatto che ogni donatore può donare solo in quel centro.
I CENTRI AUTORIZZATI
BOLOGNA PUBBLICO: Policlinico Sant’Orsola-Malpighi. PRIVATI: Sismer, Tecnobios Procreazione srl, Poliambulatorio privato Gynepro; MODENA PUBBLICO: Università di Modena Policlinico REGGIO EMILIA PUBBLICO: Arcispedale S. Maria Nuova. PRIVATO: Centro Palmer srl. FERRARA PUBBLICO: Arcispedale Sant’Anna. RIMINI PUBBLICO: Ospedale Cervesi di Cattolica. PRIVATI: Nuova Ricerca srl, Centro Diagnostico Riminese, Santa Caterina Pegaso srl (Riccione). RAVENNA PUBBLICO: Laboratorio di Fisiopatologia della riproduzione umana - P.O. di Lugo. PRIVATO: Artebios (Lugo). FORLI-CESENA PUBBLICO: Ospedale Morgagni-Pierantoni di Forlì. PRIVATO: Centro PMA Villa Serena di Forlì. PARMA PUBBLICO: Azienda Ospedaliero-universitaria; PRIVATO: Centro medico Spallanzani. PIACENZA PUBBLICO: Ambulatorio diagnosi e terapia infertilità di coppia - P.O. di Fidenza. PRIVATO: Inacqua Centro Medico.
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