REDAZIONE BOLOGNA

Ex vertici Conad nei guai. Coinvolto anche il broker dello scandalo in Vaticano

Il finanziere internazionale Mincione è stato condannato a 5 anni e 6 mesi per aver gestito con il cardinal Becciu l’acquisto di un palazzo a Londra.

Raffaele Mincione, residente in Svizzera, è un finanziere e broker internazionale

Raffaele Mincione, residente in Svizzera, è un finanziere e broker internazionale

Uno dei nomi più noti che spunta dalle carte dell’inchiesta Conad è quello del manager e broker internazionale Raffaele Mincione. Un personaggio ben noto alle cronache giudiziarie, già coinvolto nello scandalo che negli anni scorsi ha scosso in profondità il Vaticano e per il quale è stato condannato, in primo grado, anche il cardinale Giovanni Angelo Becciu. La vicenda riguarda la compravendita da parte della Santa Sede del palazzo di Sloane Avenue a Londra e all’epoca il cardinal Becciu aveva perfino avviato una causa in Inghilterra contro la Segreteria di Stato della Santa Sede. Mincione ebbe un ruolo di primo piano, così come ora l’avrebbe, secondo le accuse, nell’ambito dell’indagine della Guardia di finanza di Bologna sfociata nel maxi-sequestro di ieri da 36 milioni.

Il broker, residente in Svizzera, è accusato di corruzione fra privati. Oltre a lui sono indagate altre otto persone, fra cui l’ex amministratore delegato di Conad Francesco Pugliese e l’ex direttore finanziario Mauro Bosio e i reati vanno, a vario titolo, dalla corruzione fra privati all’autoriciclaggio. Sono coinvolti anche familiari di Pugliese e Bosio, oltre al noto imprenditore del settore trasporti Marco Candiani. Secondo gli investigatori, furono pagate tangenti durante il percorso che portò all’acquisizione del ramo italiano del gruppo francese Auchan da parte di Conad e nell’ambito di contratti con aziende fornitrici di Conad che si occupavano di trasportare i prodotti. Mincione, in particolare, avrebbe versato (secondo Procura e fiamme gialle) 11,3 milioni a Pugliese e Bosio nell’ambito dell’operazione Mont Blanc che portò alla vendita da Auchan e Conad del ramo italiano del gruppo francese.

Tornando invece alla vicenda che nel 2020 terremotò il Vaticano, nel frattempo Mincione è stato condanno in primo grado dal Tribunale della Santa Sede a cinque anni e sei mesi, così come il cardinal Becciu, ex sostituto della Segreteria di Stato ed ex prefetto delle cause dei Santi. Il ’processo del secolo’ per il Vaticano, visti il clamore mediatico, l’enormità delle cifre in ballo e il ruolo di papa Francesco che agì con fermezza nei confronti dei protagonisti, a partire da Becciu. Le accuse contro il cardinale, Mincione e gli altri otto imputati erano quelle di peculato, abuso di ufficio, appropriazione indebita, autoriciclaggio e il caso è ruotato appunto attorno alla compravendita del palazzo Sloane, a Londra, acquistato dal Vaticano per oltre 200 milioni di euro e su cui poi pesò una perdita di circa 140 milioni.

Di mezzo, una serie di condotte fraudolente che videro un ruolo privilegiato proprio di Mincione e la partecipazione di finanzieri e di parte dell’apparato della segreteria di Stato vaticana. Il cardinale Becciu, che si è sempre professato innocente, autorizzò la sottoscrizione di quote del fondo Athena Capital Opportunities Fund che faceva capo a Mincione, sostenendo commissioni sproporzionate.

Per farlo, il porporato utilizzò i fondi dell’Obolo di San Pietro destinati ad attività con fini religiosi e caritativi. Le speculazioni effettuate tramite complesse operazioni finanziarie si tradussero in perdite milionarie per le casse della Segreteria di Stato. Oltre a questo Mincione, secondo le accuse confermate dalla sentenza, aveva perseguito finalità personali aggirando platealmente il conflitto di interessi. E mentre non è ancora chiuso definitivamente quel capitolo, sul broker ora si è abbattuta questa nuova tempesta giudiziaria, in cui dovrà difendersi assieme agli ex vertici di Conad.

Gilberto Dondi