Fermi, occupazione finita: "Distruzione e furti di pc"

Gli studenti hanno smobilitato ieri sera ma i danni alle strutture sono ingenti. Il preside Fulvio Buonomo: "Chi si è reso responsabile dovrà ripagare tutto" .

Fermi, occupazione finita: "Distruzione e furti di pc"

Fermi, occupazione finita: "Distruzione e furti di pc"

Liceo Fermi, si smobilita. Dopo cinque giorni, si chiude l’occupazione in via Mazzini. Oggi e domenica i ragazzi la trascorreranno a ripulire al liceo. Quanto alle conseguenze della protesta le considerazioni sono del preside Fulvio Buonomo: "Ad una prima ricognizione, ravvisiamo danni ingenti e atti vandalici che dovranno essere ripagati dai responsabili dell’occupazione e da chi vi ha preso parte".

Il preside prima di recarsi dai carabinieri per la denuncia, è riuscito, insieme ad alcuni professori, a compiere una prima ricognizione. Guidata e gestita da esterni e dal collettivo Osa (vicino a Usb e Potere al Popolo), la situazione è monitorata dalla Digos. Furti e atti vandalici: c’è di tutto nell’elenco provvisorio aggravato da una rissa nella notte tra mercoledì e giovedì. Scritte sui muri, gli estintori svuotati ma anche il furto di cinque pc (conto ancora provvisorio), una stampante 3D, materiale informatico, cavi e casse. Un mixer è stato scaraventato a terra. Sono state sfondate una finestra e porte, divelti armadietti con materiale didattico dei docenti. Ieri è arrivata la telefonata di solidarietà, a preside e professori, del delegato alla Scuola della Città metropolitana, Daniele Ruscigno i cui tecnici sono pronti a recarsi in via Mazzini per il conteggio dei danni.

Disappunto e amarezza emergono dalle parole di Buonomo. Amarezza "per la chiusura totale e ingiustificata al dialogo degli studenti" che, poco prima di mezzanotte dopo quasi quattro ore di fuoco di fila di domande al preside, votano se proseguire o no lo stop alle lezioni. Risultato: 32 contro (vanno a casa) e 77 pro. I restanti 1.400, assenti, sono contrari. Disappunto perché "chi protesta ha dimostrato un’insufficiente capacità di gestire l’occupazione e di valutarne i rischi". Incredibile il racconto della notte scorsa dove "ho assistito a comportamenti surreali e inaccettabili", osserva il preside. Dall’arrivo di esterni che sbattono i pugni sulle vetrate di ingresso perché vogliono entrare. "Gli studenti hanno avuto un totale disprezzo per le nostre proposte", sottolinea il preside. Hanno cercato il dialogo fino all’impossibile i docenti per i quali ora "è impossibile pensare di poter instaurare una proficua collaborazione al tavolo paritetico" con gli studenti. Lo annunciano in una lettera molto dura. "Pur condividendo alcune delle istanze presenti nel manifesto degli studenti", esprimono "disappunto e profonda delusione per le modalità con cui hanno deciso di manifestarle".

Federica Gieri Samoggia

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