Focolaio logistica Bologna, altri contagi. Tamponi per tutti

Salgono a due i positivi da Geodis: sono della cooperativa MMP. Si Cobas: "Mascherine usate male". Arriva l’ordinanza della Regione

Tiziano Loreti (Si Cobas)

Tiziano Loreti (Si Cobas)

Bologna, 14 luglio 2020 - Prima Bartolini, poi Tnt, ora Geodis. Dove i casi di positività al Coronavirus – dopo il primo riportato ieri dal Carlino – sarebbero "arrivati già a due", come sottolinea Tiziano Loreti di SI Cobas. Continua così il momento nero per il settore della logistica, al centro dei nuovi focolai da Covid-19 divampati nei giorni scorsi. E ora la Regione non ha più tempo, anzi, ha fretta di vederci chiaro. "Una sfida contro il tempo", sintetizza Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute, presentando la nuova ordinanza messa a punto per stroncare la diffusione del virus: tamponi a tappeto a tutti gli operatori del settore logistica e trasporti – parliamo di oltre 70mila persone – e lavorazione carni entro il 7 agosto. Tradotto, quasi 3mila test al giorno (basti pensare che ieri ne sono stati fatti 2mila in regione). Il bollettino dei contagi, intanto, fa tirare un sospiro di sollievo: tre nuovi casi in città (5.095 totali dall’inizio della pandemia), a fronte dei 19 registrati il giorno prima, un solo sintomatico.

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Geodis. "Ci hanno appena comunicato che c’è un altro caso di positività legato alla cooperativa MMP (che lavora con il gruppo Geodis al blocco 9.5 dell’Interporto, ndr) – sottolineano ancora da Cobas –, mentre continua il giro di smentite da parte dell’azienda, dell’Ausl e della Regione. I lavoratori, però, si ammalano". Il primo operatore positive da Geodis avrebbe lavorato fino a venerdì scorso: un dato che, in un’iniziale situazione di incertezza, ha mandato come si poteva immaginare in agitazione gli altri colleghi.

"Questo anche perché molti nei vari magazzini non indossano le mascherine – sferza ancora il sindacato –, mentre non sappiamo come avvenga nello specifico la sanificazione". Un quadro che avevano denunciato già con la situazione di Brt Roveri. Il gruppo di logistica, dal canto suo, resta in attesa di un riscontro più preciso dall’Ausl per capire l’effettiva dimensione dei contagi. "Ma non siamo preoccupati – commentano –: tutto è stato fatto seguendo le regole e continuiamo a collaborare".  

Tnt. Anche nell’altra azienda al centro dei focolai locali l’attenzione resta massima, dopo gli oltre 50 casi attestati (quasi il 20 percento dei dipendenti) nella sede condivisa con FedEx in via Cristoforo Colombo. "Già da oggi verrà messa a disposizione la possibilità a tutto il personale di effettuare i tamponi su base volontaria – comunicano dall’azienda –. Dopo l’individuazione dei casi, le persone interessate sono state allontanate dal sito e sono state attivate le procedure di sanificazione: con il benestare della Ausl, che ha verificato gli interventi eseguiti e accertato la corretta applicazione dei protocolli, il sito ha ripreso la regolare operatività".

Interporto. Nell’immenso hub di Bentivoglio (dove circolano qualcosa come 30mila camion ogni giorno), intanto, continua a restare operativa l’unità mobile dell’Ausl che, con l’attuazione dell’ordinanza regionale, "intensificherà la propria attività". E mettendo piede nel grande centro di corrieri, la sensazione è quella di un’allerta che continua a restare massima. "Le più grandi realtà insediate in Interporto collaborano già da settimane, mettendo a disposizione l’elenco degli operatori – sottolinea il direttore generale Sergio Crespi –. È poi l’azienda sanitaria che effettua i tamponi nelle varie sedi, comunicando i risultati passo passo. Da noi resta la più completa collaborazione". L’ombra del Covid, in definitiva, non ha ancora lasciato in pace il settore logistico: se quella di ieri, come emerge dai numeri del bollettino regionale, si può considerare una giornata ‘soft’, con i test a tappeto c’è da aspettarsi un nuovo, possibile picco di casi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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