Frana di Zola Predosa, una casa dichiarata inagibile

Tre blocchi di pietra si sono staccati dal Monte Rocca, una frazione di Zola. Due auto distrutte

Zola Predosa (Bologna), 27 giugno 2022 - Un boato. E poi una tempesta di polvere e detriti. Che ha accompagnato la caduta di tre massi ciclopici, che si sono staccati ieri mattina dalla parete di gesso sul versante orientale di Monte Rocca, in località Casetti a Gessi di Zola, schiacciando due auto che si trovavano sotto (guarda le foto), lungo il sentiero dei Gessaroli. Erano circa le 8,30, quando i cittadini hanno avvertito quel tuono della terra. "E per fortuna non stava passando nessuno lungo il sentiero, molto frequentato dagli escursionisti", spiega il sindaco di Zola, Davide Dall’Omo che appresa la notizia si è precipitato sul posto.

Uno dei massi giganteschi (Fotoschicchi)
Uno dei massi giganteschi (Fotoschicchi)

Una casa ristrutturata appena 10 anni fa, l’ultima del sentiero che costeggia la vecchia cava di gesso dismessa, all’epoca gestita da Gessi Emiliani, e che in passato era stata l’abitazione del custode della cava, è stata sfiorata dalla frana, senza però esserne travolta. "I proprietari erano fuori – racconta il primo cittadino –, sono stati avvertiti dai soccorritori. Ora ho emesso un’ordinanza per la chiusura del sentiero dei Gessaroli e, in attesa di capire se possa esserci ancora rischio di ulteriori crolli, ho dichiarato temporaneamente inagibile l’abitazione".

In località Casetti , dopo il distaccamento degli enormi massi dal calanco, sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e la protezione civile, oltre alla polizia locale di Zola e ai tecnici della squadra lavori pubblici del Comune. "Ho chiesto l’intervento dei cani molecolari – spiega ancora il sindaco Dall’Omo – per escludere la presenza di qualcuno sotto blocchi di roccia. Al momento, e questa è la cosa che ci rincuora, non ci risultano persone coinvolte".

I massi, cadendo, hanno invece schiacciato due auto che erano parcheggiate lungo il sentiero sterrato. Ora sarà da capire quali siano i motivi che hanno portato al distaccamento dei giganti di gesso dalla parete rocciosa. "Partiranno già da oggi gli accertamenti geologici per capire il motivo del crollo e verificare la stabilità del resto della parete", conclude il sindaco. Non è escluso che a causare il distaccamento dei massi possa essere stata l’anomala situazione climatica di quest’anno, con la siccità di questi giorni e la violenta escursione termica che ha portato, alla fine di maggio, in una manciata di giorni a un salto di quasi 20 gradi.

 

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