PIERLUIGI TROMBETTA
Cronaca

"Francesco era allegro e ironico. Vogliamo ricordarlo con il sorriso"

Tanti amici e parenti per l’ultimo saluto a Calabrò, il giovane di 25 anni morto in un incidente stradale

In tanti si sono ritrovati ieri mattina alla casa funeraria di Castel Maggiore per l’addio a Francesco Calabrò, morto giovedì scorso

In tanti si sono ritrovati ieri mattina alla casa funeraria di Castel Maggiore per l’addio a Francesco Calabrò, morto giovedì scorso

Tante persone hanno dato l’ultimo saluto ieri mattina a Francesco Calabrò, il ragazzo di 25 anni, che abitava a Trebbo di Reno con i familiari, il papà Antonio, la mamma Alessandra e il fratello minore Alessandro di 23 anni. Francesco è morto a causa di un incidente stradale giovedì scorso a Castel Maggiore. Era uscito di strada, in via Lirone, alla guida della sua Fiat Punto. E ieri è stata istituita dalla mattina fino al primo pomeriggio la camera ardente nella casa funeraria di via Chiesa a poca distanza dal cimitero comunale della cittadina. Attorno a Francesco, ai suoi familiari, anche gli amici di sempre, come Vincenzo Competiello: "Francesco era un ragazzo vivace, ironico, sempre pronto a scherzare – ricorda l’amico –, ma allo stesso tempo concreto. Ci eravamo conosciuti a scuola a Bologna, al liceo Copernico. Abbiamo legato e non ci siamo più staccati. Con Francesco e assieme ad altri amici, ho passato tanti bei momenti. Era un ragazzo pratico, si era laureato in ingegneria dell’automazione e stava continuando gli studi, disponibile ad ascoltare e ad aiutare gli altri. Adesso Francesco era concentrato per finire le magistrali".

I ricordi continuano: "Francesco si era dato il soprannome di Duca di Balac – aggiunge l’amico – perché considerava Trebbo di Reno, la frazione in cui abitava, come un piccolo regno. Amava scherzare e da lì era arrivato a questo soprannome. Quando abbiamo appreso la notizia, siamo rimasti senza parole, non ci volevamo credere ed è difficile crederci anche adesso. Ci mancherà, ci mancherà il suo temperamento, la sua tanta energia".

Accanto al feretro i genitori hanno sistemato alcuni oggetti cari a Francesco: come un piccolo peluche a forma di cagnolino chiamato ‘Snoopy’ che aveva fin da piccolo e a cui era molto affezionato e da cui non si separava mai. Tanto che la nonna aveva ricucito il piccolo peluche usurato dal tempo. Peluche che era andato perso diverse volte, ma poi è stato sempre ritrovato.

Accanto al feretro, tra diverse corone di fiori, c’era poi un vassoio di raviole, i dolci preferiti di Francesco, e qualche altro oggetto, come gli occhiali da sole, che Francesco portava sempre al seguito. Sempre nella camera mortuaria i genitori avevano sistemato un grande libro con le pagine bianche a disposizione delle persone intervenute. "Non scrivete sulle pagine del libro cose serie", ha ripetuto più volte il papà Antonio alle persone presenti: "Perché Francesco aveva un carattere gioviale e amava il buonumore. E sono convinto che anche in questa tremenda circostanza mio figlio Francesco non avrebbe voluto vederci minimamente con i volti addolorati. Ma con il sorriso".

Pier Luigi Trombetta