Sono oltre 200 i contributi erogati lo scorso anno in favore di anziani bolognesi vittime di furti e truffe, sulla base del Protocollo d’intesa siglato dal Comune con i sindacati dei pensionati e associazioni di volontariato: per l’esattezza 210, per un totale di 22.970 euro erogati. Numeri ben più alti di quelli del 2022 (119 domande e 13.600 euro), del 2021 (66 e 7.400) e del 2020 (144 e 16.094). Il volume delle pratiche trattate era stato più significativo, invece, sia nel 2018 (349 e 36.020) che nel 2019 (263 e 28.847). Nel complesso, tra il 2018 e il 2023, sale così a 124.932 euro il totale dei contributi erogati.
A fornire le cifre è Sabrina Sessa, responsabile dell’Unità fragilità, non autosufficienza e disabilità di Palazzo d’Accursio, ieri in commissione. Il Protocollo copre vari reati: dallo scippo alla rapina, passando per l’estorsione, il furto con destrezza, quello all’interno dell’abitazione e la truffa. Il rinnovo dell’accordo sottoscritto lo scorso dicembre, poi, ha introdotto anche la truffa online e il furto del cellulare. Nei primi tre mesi di quest’anno intanto, i contributi sono stati 3.900 euro per 40 domande di risarcimento: erano state 46 nello stesso periodo del 2023. L’attività del Protocollo restituisce solo una parte del problema, avverte Sessa: "un leggero calo c’era stato nel periodo del Covid ma il trend, se anche non ci riporta alle annualità del 2018 e del 2019 indica che comunque il fenomeno è tuttora presente e in crescita”Il dato dei 210 beneficiari nel 2023 ci dice che di sommerso ce n’è e ci sono anche tanti familiari che sottoscrivono assicurazioni private e questo esclude la richiesta di contributo pur cautelando comunque l’anziano".
Per richieste di risarcimento svetta il quartiere Borgo Panigale-Reno: 58 nel 2023 e 13 nel primo trimestre del 2024. Tra le zone più interessate ci sono poi il San Donato-San Vitale (44 e 3) e il Navile (40 e 7); seguono Savena (31 e 3), Porto-Saragozza (26 e 7) e Santo Stefano (11 e 7). Accanto ai risarcimenti e alle attività di informazione e sensibilizzazione, il Protocollo potrebbe rimettere in campo una nuova arma: una semplice catenella per assicurare il portafoglio ai pantaloni e scongiurarne il furto, in particolare sui bus. L’espediente fu sperimentato anni fa, ai tempi in cui le attività a tutela degli anziani contro furti e truffe non erano state ancora codificate nel Protocollo attuale.
Si dimostrò "molto utile e quindi se ne potrebbe ripristinare la distribuzione", suggerisce il consigliere comunale Vincenzo Naldi (Pd). In effetti è una forma "concreta e oggettiva di protezione – replica Sessa –. Possiamo pensare di utilizzare una parte del finanziamento della Prefettura nel prossimo Protocollo per riportare all’operatività questa sperimentazione".
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