SIMONE ARMINIO
Cronaca

Galaxy, l’ira degli ex gestori contro l’Inail

Vannini: "Al Comune concesso lo sconto sull’affitto. A noi dissero che non potevano"

Bologna, le famiglie dell’ex Telecom nel residence Galaxy

Bologna, 29 ottobre 2015 - «Centoventimila euro di sconto sul canone. Quello che l’Inail a noi ha sempre negato, lo ha accordato al Comune in pochi giorni. Se ce lo avessero concesso, forse dodici posti di lavoro diretti, più quelli indiretti, oggi sarebbero salvi». È livida Paola Vannini, titolare dell’Hotel Maggiore e dal 2000 al 2011 anche della società che ha avuto in gestione il residence Galaxy. Fino ad allora, spiega, l’Università era cliente unico e tutto andava a gonfie vele. La storia degli anni successivi, invece, è quella di una biglia su piano inclinato: dalla nuova società (di cui Vannini è rimasta socia di minoranza fino al fallimento, lo scorso agosto) alla faticosa rimodulazione della struttura, passato da residence universitario a privato.

Nel frattempo era arrivata la crisi. «Non pensavamo sarebbe stato facile – riconosce Vannini –, visto che i tempi erano quelli che erano. Ma fino all’ultimo giorno abbiamo lottato per rimanere in piedi. Soltanto: chiedevamo all’Inail, in continuazione, di rivedere quel contratto d’affitto da 400mila euro annui che poteva essere verosimile nel 2000, quando aprimmo, ma che era diventato troppo oneroso per la penuria degli ultimi anni». L’ente, accusa l’imprenditrice, «disse sempre di no fino alla fine, opponendo l’impossibilità a rivedere un contratto fisso per 18 anni e la necessità del rientro dai costi di costruzione».

Senonché, a fallimento avvenuto, «è arrivato il Comune a chiedere l’immobile e a quel punto, magicamente, è spuntata una nuova chance: ricorrere alla fidejussione in essere sugli affitti non pagati e con quella ammortizzare le perdite». Ed ecco che, magicamente, quello sconto di 120mila euro annui sull’affitto si è reso possibile. Questo è il punto caldo: «L’avessero concesso a noi, di sicuro saremmo ancora lì e con noi i sei dipendenti rimasti che ora invece hanno perso il lavoro. Per non parlare delle due cameriere, non nostre dipendenti dirette, che oltre al lavoro, dentro al residence ci vivevano».

A Vannini e agli altri soci resta oggi la rabbia per una partita persa: «Abbiamo continuato a lottare per 15 anni, e se le dico che non avremmo mollato deve credermi: siamo riusciti a pagare sempre tutti i debiti. Affrontando manutenzioni anche molto onerose, come i lavori di ripristino della struttura in seguito a quell’incendio che molti ricorderanno. Piccolo particolare: proprio in quell’occasione abbiamo scoperto che l’Inail non aveva neppure provveduto ad assicurare l’immobile. L’unica loro concessione, all’epoca fu sospendere l’affitto per un anno per poi recuperarlo con gli interessi».

Debito pagato, fino a un certo punto: alla fine la Galaxy srl è fallita unicamente per via dei debiti scoperti con l’Inail. «Speravamo in una trattativa e alle porte dell’ente, sia regionali che nazionali – conferma Vannini – siamo andati a bussare più volte. Abbiamo avviato diverse trattative. Tutte naufragate per via di quella clausola: ‘Possiamo fare tutto, fuorché concedervi uno sconto sull’affitto’. Così siamo falliti, e oggi, in pochi mesi, magicamente quello sconto di 120mila euro è arrivato. Buon per il Comune, che di certo non ha colpa. Ma fossi l’Inail spiegherei direttamente ai dipendenti rimasti senza lavoro il motivo di queste due scelte differenti».